Dopo aver presentato gli ostacoli posti dallo Stato rumeno al figlio malato di cancro e in cura in Italia, la conduttrice Magda Vasiliu ha reso pubblico il caso di una giovane donna uccisa dal sistema sanitario rumeno e l’indifferenza del personale medico.
Andrada, studentessa della Facoltà di Farmacia di Costanza, è stata ricoverata all’ospedale universitario di Bucarest affetta da cancro, ma i genitori della ragazza affermano che tutti i loro disperati sforzi per mantenere in vita la figlia sono falliti davanti a ostacoli assurdi. La ragazza non ha ricevuto le cure chemioterapiche di cui aveva bisogno, i genitori hanno pagato anche le trasfusioni di sangue, ei medici non hanno permesso che la trasportassero in Italia, dove avrebbe potuto avere una possibilità di vita. Quando arriva in Italia, per la giovane è troppo tardi. La storia di Andrada è stata raccontata dalla madre stessa, sulla pagina Facebook di Magda Vasiliu:
“Andrada è stata maltrattata all’ospedale universitario di Bucarest per un anno… non ho ricevuto un solo grammo di chemioterapia… ho comprato anche il sangue… 900 persone hanno donato per Andrada a Costanza… N – hanno potuto mandare un fax per spedire il sangue… Mio marito ha pagato il salvataggio per portare il sangue a Bucarest… Ci hanno detto che se l’avessimo messa sull’aereo, avrebbe avuto un ictus, una commozione cerebrale… ha detto che noi genitori la stiamo uccidendo.Andrada è partita per l’Italia con 4 batteri… Aveva l’emoglobina 4, era in aplasia grave, totale, era completamente contusa…
Alla fine hanno trovato una borsa, ma non era irradiata… Mi hanno dato la borsa e mi hanno detto di andare all’istituto, dal dottor Félix, per irradiare il sangue, sì, presto, perché sta chiudendo! Sono uscito e ho bussato al finestrino di un tassista, perché mi portasse velocemente, altrimenti mio figlio muore… Lì, all’istituto, c’erano 2 signore e un signore, che mi aspettavano con un sigaretta in bocca, annoiatissima… Quando sono arrivata, Andrada aveva le labbra e le unghie nere, non melanzana! Quando gli hanno prelevato il midollo, sono uscito con la siringa piena di midollo avvolta nella pellicola per non perderla. Correvo tra due stazioni, dall’Università ad un altro istituto! Tutto è stato pagato!”
Queste le parole scritte con dolore dalla madre di Andrade. Suo figlio è morto. Non ho nulla da commentare, ma volevo che la storia di Andrada fosse conosciuta da tutti quelli che lo sono o dovrebbero esserlo. Si chiamava Andrada…”
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