Il brutale sport italiano che ha ispirato il football americano

Ogni estate a Firenze, Piazza Santa Croce si trasforma in un bagno di sangue. Il Calcio storico, il brutale sport italiano medievale che ha ispirato il football americano moderno, il rugby e persino l’hockey, vede i giocatori letteralmente competere l’uno contro l’altro sul campo, mentre gli spettatori tifano per la loro squadra preferita da bordo campo. Nessun gioco è senza spargimento di sangue.

Troppo piccola per essere una vera guerra e troppo crudele per essere un gioco.

Re Enrico III di Francia

© Comune di Firenze | Monastero G.

1. Storia

Questo gioco è una tradizione fiorentina di 2.000 anni, spiega il direttore del Calcio Storico Luciano Artusi in Home Game di Netflix. “Nel 59 a.C., quando i legionari romani fondarono la colonia di Florentia, giocavano a mantenersi in forma.” La partita come viene giocata oggi, però, risale alla fine degli anni ’15th secolo e l’inizio del XVIth secolo. A quel tempo giocavano solo le élite. Ricchi aristocratici e nobili organizzavano un gioco ogni sera tra l’Epifania e la Quaresima.

Uno dei primi giochi documentati ebbe luogo il 17 febbraio 1530, a dispetto delle truppe imperiali inviate da Carlo V, mentre la città era sotto assedio. Il “gioco nobile” veniva giocato in Piazza Santa Croce, solo da illustri soldati, signori, nobili e principi. Nel 1574 fu organizzato un gioco in onore del re Enrico III di Francia, mentre era in visita a Venezia. Dopo aver visto la partita, l’ha definita “troppo piccola per essere una vera guerra e troppo crudele per essere un gioco”.

2. Le regole

Le regole del calcio storico furono pubblicate ufficialmente per la prima volta da Giovanni de’ Bardi nel 1580 e da allora non sono cambiate molto.

È come il rugby, ma senza regole.

Scarpe

© Comune di Firenze | Monastero G.

Due squadre si affrontano in una partita. Il terreno misura 100 metri per 50, suddiviso in due piazzali. Le reti sono posizionate lungo i bordi corti del campo. L’obiettivo è mettere la palla nella rete avversaria, segnando una caccia, un punto. Ma se un giocatore, chiamato calciante, lancia la palla e sbaglia, la squadra avversaria guadagna mezzo punto. La partita dura 50 minuti e vince la squadra che totalizza più punti.

Al torneo partecipano quattro squadre, in rappresentanza dei quartieri storici di Firenze: Rossi (i rossi), Santa Maria Novella, Verdi (i verdi), San Giovanni, Azzuri (i blu), Santa Croce e Bianchi (i bianchi), del Santo Spirito. Tradizionalmente bisogna nascere in questo quartiere per poter giocare nella propria squadra, ma le regole sono state cambiate qualche anno fa per consentire l’arrivo di due giocatori esterni in ciascuna squadra.

©Netflix

Le squadre sono composte da 27 giocatori, portieri, difensori e attaccanti, tutti con indosso i costumi tradizionali. Mentre in altri sport il combattimento implica incidenti, nel calcio storico il combattimento è una strategia di movimento della palla. Ci sono 12 giocatori esterni che cercano di segnare, mentre i 15 centrali gli aprono la strada, con ogni mezzo necessario, compresi pugni, calci e proiezioni, tutto è permesso.

Una volta che un giocatore è a terra, non gli è consentito rialzarsi finché non viene segnato un goal. Inoltre, se un giocatore è fuori o è infortunato abbastanza gravemente da non poter giocare di nuovo, non è previsto alcun sostituto, quindi prima esce, meglio è.

La parte più difficile del calcio storico è giocare 2 partite in 10 giorni. Sicuramente non giocherai la finale con la stessa squadra della semifinale perché i giocatori non recupereranno in tempo.

Raffaele D’Eligio, Calciante per Bianchi

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Ogni anno si svolge un torneo con 2 semifinali e una finale. Le partite si giocano in Piazza Santa Croce, davanti all’omonima chiesa. Sabbia e terra vengono portate nella piazza per formare il campo e ai lati vengono posizionate le tribune per gli spettatori. Ci sono 9 giorni tra le semifinali e la finale, per dare tempo ai giocatori di recuperare, quest’ultima si giocherà sempre il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, alle ore 17.

Tra i due eventi, i giocatori sono circondati da medici che cercano di riparare quanti più danni possibile. Ossa rotte, teste spaccate, denti mancanti, in un gioco senza regole tutti gli infortuni sono possibili. Non è raro vedere giocatori con la faccia insanguinata alla fine della partita, ma, forse sorprendentemente data la brutalità di questo sport, non sono state registrate morti a seguito del calcio storico.

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A differenza di altri sport, dove i giocatori fanno carriera, i giocatori del Calcio storico hanno un lavoro regolare. Pochi giorni prima dell’inizio del torneo, quando gli allenamenti diventano più intensi, si prendono dei giorni liberi. La quantità di tempo libero di cui hanno bisogno dipende quindi dalla gravità degli infortuni subiti durante la partita. Nonostante tutti gli evidenti inconvenienti, sono orgogliosi di essere calcianti, alcuni addirittura incoraggiano e preparano i loro figli a riprendere la tradizione.

Le spine? Gloria. La squadra vincente riceve tradizionalmente una mucca che viene trasformata in cena. Oggi, dopo essere stato portato a spasso, il vitello bianco Chianina ritorna alla sua stalla ed i giocatori cenano al ristorante. Non c’è trofeo, non ci sono soldi, la squadra vincente e il quartiere da cui proviene hanno l’onore e la gloria di battere le altre.

Guiberto Perro

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