I primi ministri italiano e polacco chiedono “la chiusura delle frontiere esterne dell’Ue” per combattere le migrazioni

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e il suo omologo italiano Giorgia Meloni hanno concordato mercoledì di invocare una “chiusura delle frontiere esterne dell’UE” di fronte all’immigrazione clandestina, scrive hotnews.ro.

Intervenendo in una conferenza stampa congiunta durante una visita a Varsavia del capo del governo italiano, lei e il premier polacco hanno espresso, secondo quest’ultimo, “posizioni molto simili, se non identiche”, su temi come migrazione, sicurezza e sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia, riferisce l’agenzia Efe.

“La Polonia non è d’accordo con l’immigrazione clandestina. Inoltre non siamo d’accordo con l’imposizione di sanzioni per il rifiuto delle cure (dei migranti)”, ha detto Morawiecki, riferendosi al piano della Commissione europea per il reinsediamento dei migranti all’interno dell’UE tramite quote obbligatorie o il pagamento di contributi finanziari da parte dei paesi che rifiutano tali reinsediamenti.

“Chi governa in questo o quel paese? È la Commissione europea che può imporre quote, sanzioni, tasse… o è uno Stato sovrano che decide all’interno dei suoi confini e decide chi accetta e chi no?”, si è chiesto il primo ministro polacco.

Un accordo europeo raggiunto all’inizio di giugno al Consiglio giustizia e affari interni (GAI) inasprisce le regole sul diritto di asilo nell’UE, ma include anche quote obbligatorie di rifugiati per gli Stati membri. L’accordo prevede quindi che gli Stati dell’UE dovranno accogliere un certo numero di migranti provenienti da Stati membri sotto pressione migratoria, come l’Italia, o versare un contributo finanziario di circa 20.000 euro per ogni migrante rifiutato.

Polonia e Ungheria hanno votato contro questo accordo e si sono astenuti Bulgaria, Lituania, Malta e Slovacchia, ma il testo è stato adottato a maggioranza qualificata e costituirà la base per i futuri negoziati con il Parlamento europeo per l’adozione di un patto europeo su asilo e migrazione.

In alternativa al piano della Commissione europea, la Polonia ha proposto un “piano frontiere sicure” e ha dichiarato che non applicherà le nuove quote per i migranti, andando a organizzare un referendum sull’argomento in concomitanza con le elezioni legislative in autunno, ricordando invece di aver già accolto oltre un milione di profughi di guerra dall’Ucraina.

Durante la conferenza stampa a Varsavia, il capo del governo italiano ha sottolineato la cooperazione e “le strettissime relazioni bilaterali” tra Italia e Polonia. «In effetti, su quasi tutti i temi discussi al Consiglio europeo, le nostre posizioni sono comuni», ha rimarcato Giorgia Meloni.

Quanto agli aiuti militari destinati all’Ucraina per sostenerla nella guerra con la Russia, ha ritenuto che adottare “un atteggiamento di passività ora sarebbe estremamente pericoloso” e ha chiesto l’invio di “nuove e moderne armi” a Kiev, oltre a munizioni, “per tutto il tempo necessario”.

Tarso Mannarino

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