Secondo l’indice di percezione della corruzione 2021 pubblicato da Transparency International il 25 gennaio, la Romania rimane uno dei paesi più corrotti dell’Unione europea, insieme a Ungheria e Bulgaria. Poi chi occupa i primi posti accanto alla Romania e quali sono le zone più vulnerabili.
I paesi più corrotti dell’Ue
Il nostro Paese rimane tra i tre paesi più corrotti dell’UE, insieme ai suoi vicini Ungheria e Bulgaria, secondo l’indice di percezione della corruzione del 2021 pubblicato martedì da Transparency International.
Secondo l’organizzazione, 131 Stati sui 180 analizzati non hanno compiuto progressi significativi nella lotta alla corruzione, nonostante gli impegni assunti a livello ufficiale. Negli ultimi dieci anni, la Romania non ha fatto eccezione.
Il Corruption Perceptions Index (CPI) mostra come la corruzione nel settore pubblico in 180 stati e territori viene percepita da esperti indipendenti e dalla comunità imprenditoriale. La classifica viene stabilita assegnando un numero di punti, da 0 a 100, dove 0 significa “molto corrotto” e 100 significa “per nulla corrotto”.
L’Ungheria e la Bulgaria ci hanno messo di fronte alla corruzione
Con 42, 43 e 45 punti rispettivamente, Bulgaria, Ungheria e Romania occupano i primi tre posti della classifica relativa all’indice di percezione della corruzione tra gli Stati membri dell’Unione.
“La percezione della corruzione nel settore pubblico in Romania non è cambiata da dieci anni. Con soli 45 punti su 100, la Romania resta tra i tre paesi più corrotti dell’Unione Europea, insieme a Ungheria (43 punti) e Bulgaria (42 punti) ).
La percezione della corruzione nel sistema pubblico è simile non solo da un anno all’altro, ma anche rispetto ai risultati del 2012, quando il nostro Paese aveva 44 punti su 100″, hanno indicato i rappresentanti di Transparency International.
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Il posto scioccante occupato dalla Romania
Ci sono però anche stati che negli ultimi dieci anni hanno registrato differenze superiori ai 10 punti. Un esempio di ciò è la Grecia e l’Italia, che hanno guadagnato rispettivamente 13 e 14 punti nel periodo 2012-2021.
Così, la Grecia è passata da 36 punti nel 2012 a 49 punti nel 2021, mentre l’Italia è passata da 42 punti nel 2012 a 56 punti nel 2021.
All’estremità opposta ci sono Cipro e Ungheria, che hanno perso rispettivamente 13 e 12 punti nell’ultimo decennio, raggiungendo 53 e 43 punti nell’IPC 2021. La media a livello statale dell’UE continua a crescere e si mantiene a 64 punti.
Nel nostro Paese uno degli ambiti più vulnerabili è stato quello degli appalti pubblici, con impliciti effetti sulla trasparenza della spesa pubblica effettuata durante la pandemia.
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