I giudici italiani affrontano un’indagine disciplinare dopo che il russo ricercato dagli Usa è sfuggito agli arresti domiciliari

Il ministro della Giustizia italiano ha intrapreso un’azione disciplinare nei confronti di tre giudici che hanno posto agli arresti domiciliari un uomo d’affari russo che doveva essere estradato negli Stati Uniti, ma che è riuscito a fuggire, nonostante fosse sorvegliato con un braccialetto elettronico, e rimandato in Russia. il mercoledì.

Il cittadino russo Artyom Uss era ricercato dagli Stati Uniti per aver venduto illegalmente tecnologia americana ad aziende russe nel settore della produzione di armi ed è stato arrestato a ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa. È accusato negli Stati Uniti di aver, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e rivenduti a società militari russe tramite una società di comodo, eludendo così le sanzioni contro la Russia.

In attesa della decisione giudiziaria di estradizione, Artiom Uss era agli arresti domiciliari, monitorato con un braccialetto elettronico, nella sua abitazione di Basiglio, alla periferia di Milano. Un tribunale italiano ha convalidato la sua estradizione negli Stati Uniti alla fine di marzo, e nel frattempo è scomparso, probabilmente con l’aiuto dei servizi segreti russi. Il braccialetto elettronico ha fatto scattare l’allarme, ma quando è arrivata la polizia il russo era riuscito a scappare.

“Sono in Russia! In questi ultimi giorni particolarmente tesi ho avuto al mio fianco persone solide e affidabili. Li ringrazio”, ha dichiarato il 4 aprile Artyom Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk , per l’agenzia RIA Novosti.

Secondo fonti citate da Reuters, il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio ha accusato i giudici della corte d’appello di Milano di “negligenza grave e imperdonabile” per la loro decisione a novembre di lasciare l’indagato agli arresti domiciliari invece di trattenerlo, nonostante l’opposizione dell’opinione pubblica procura, che aveva richiamato l’attenzione sul rischio che tentasse la fuga.

La Corte d’Appello di Milano non si è subito pronunciata sulla decisione del ministro della Giustizia, che è stata invece smentita dall’Associazione Nazionale Magistrati Italiani (ANM), che ritiene che il ministro Carlo Nordio leda l’indipendenza della magistratura e tenti di distogliere l’attenzione dal modo in cui il governo di cui fa parte ha gestito il caso del latitante russo.

E l’ordine degli avvocati di Milano ha denunciato l’azione del ministro come “forte elemento di intimidazione” nei confronti del tribunale, mentre fonti giudiziarie ricordano che in Italia è insolito che il governo intervenga nelle decisioni tecniche della Giustizia.

La fuga del russo mette in imbarazzo il governo guidato da Giorgia Meloni, che a sua volta ha criticato la decisione di metterlo ai domiciliari. Il ministro della Giustizia è atteso giovedì davanti al parlamento per dare spiegazioni in questo caso, secondo Agerpres.

Artiom Uss ha detto a RIA Novosti di essere sfuggito agli arresti domiciliari a causa della decisione “politica” di estradarlo negli Stati Uniti, decisione che l’Italia ha preso “sotto la pressione delle autorità americane”. “Mentre inizialmente facevo affidamento sulla sua imparzialità, il tribunale italiano ha mostrato un’evidente partigianeria politica”, ha detto.

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Nerio Baroffio

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