Gli italiani assumono prostitute rumene illegalmente, a causa delle tasse elevate. Come lo Stato vuole riportarli indietro

In Italia, sempre più donne che si prendono cura degli anziani lavorano illegalmente, a causa dell’aumento delle tasse nella penisola. D’altro canto il nostro Ministero del Lavoro sta preparando un disegno di legge per riportarli nel Paese.

Il salario minimo in Italia è aumentato dall’inizio dell’anno, di conseguenza anche le tasse a carico dei datori di lavoro sono aumentate. Pertanto, le famiglie che necessitano di aiuto domestico preferiscono assumerli senza contratto di lavoro. Una donna delle pulizie ha uno stipendio iniziale di quasi 800 euro.

Ma per uno stipendio netto di 1.200 euro le tasse superano il 40%, a seconda dei giorni lavorativi o della zona di residenza.

Radu Nicolae, presidente di un’associazione di rumeni in Italia: “Quando parliamo di stipendi delle badanti, non parliamo solo dello stipendio di questa signora, pensiamo anche ai contributi. Non dobbiamo dimenticare che in Italia ci sono 14 stipendi vengono pagati annualmente, quindi a dicembre c’è il 13° stipendio e ogni anno una badante ha uno stipendio accantonato alla fine avrà uno stipendio annuale, una volta liquidata, ho molte lamentele con l’associazione, se loro chiedono un contratto, molti vengono licenziati”.

Lo Stato finanzia l’assistenza agli anziani solo se disabili. Se accettano di lavorare senza contratto, gli addetti alle pulizie non avranno né una pensione né diritti da dipendenti, come l’assicurazione sanitaria.

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Sono più di 130.000 le donne rumene che lavorano in Italia

Irina Gavrila lavora in Italia come donna delle pulizie da 6 anni. Adesso si è rivolto ad un’agenzia di collocamento della penisola, perché all’inizio si è trovato ad affrontare molte situazioni in cui i datori di lavoro si rifiutavano di concedergli un contratto.

Irina Gavrila, infirmière : “Il y a vraiment beaucoup de familles qui ne veulent pas vous conclure un contrat, elles ne veulent rien. Quand tu es avec l’agence et que tu vas bien, elle te paie des honoraires, elle te paie tout , tutto.”

D’altronde le nostre piattaforme di reclutamento dicono che la domanda di donne in Italia è in aumento. Ma le donne volontarie non sono così tante come negli anni precedenti.

Ana Călugăru, responsabile PR della piattaforma di reclutamento: “Chi vuole assumere candidati per queste posizioni ha difficoltà a reclutarli, e in secondo luogo a trattenerli, perché la fluttuazione del personale è un lavoro molto impegnativo, che comporta aspetti delicati, e non tutti possono fallo. e non tutti possono sopportare un simile lavoro a lungo termine”.

Secondo Rador in Italia lavorano oltre 130.000 colf. Il Ministero del Lavoro prova a rimpatriarli attraverso la nuova legge sull’assistenza sociale, grazie alla quale le badanti domiciliari verranno riconosciute se seguono corsi speciali.

Serena Megna

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