Gli analisti si aspettano che l’Unione europea si sposti verso la “destra” nel consiglio politico, non appena i risultati delle votazioni confermeranno l’aumento del numero degli estremisti in sempre più Stati. Il futuro Parlamento europeo potrebbe includere più nazionalisti ed estremisti che europei popolari, ritiene l’attuale famiglia politica maggioritaria. Notizie ProTV.
Se nei paesi baltici e in Slovenia il voto online è iniziato martedì, nei Paesi Bassi si è votato il 6 giugno. Gli elettori della Repubblica Ceca e dell’Irlanda si recheranno alle urne venerdì 7 giugno. Sabato si voterà Lettonia, Malta, Slovacchia e Italia. La maratona elettorale culminerà domenica, quando voterà la maggioranza degli Stati dell’Unione, tra cui Germania e Francia, le due grandi potenze economiche del blocco europeo.
Nei Paesi Bassi, i risultati del sondaggio hanno mostrato due grandi vincitori: il Partito Laburista/Sinistra Verde (8 seggi) e il Partito della Libertà (PVV) (7 seggi). Si tratta di un ottimo risultato per il partito nazionalista PVV di Geert Wilders, che ha vinto anche le elezioni nazionali nel novembre 2023.
I Paesi Bassi sono solo uno dei paesi in cui si prevede che i risultati mostreranno un rafforzamento dell’influenza dei partiti nazionalisti, populisti o estremisti.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha dichiarato prima delle elezioni di sabato che gli elettori stanno decidendo “se l’Europa debba continuare a soffrire di un’immigrazione incontrollata”. O se dovrebbero controllare meglio le frontiere esterne, fermare le partenze illegali e rimpatriare i migranti illegali”.
Il partito Fratelli d’Italia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in testa ai sondaggi, molto indietro rispetto agli altri partiti.
In Francia, secondo i sondaggi, il partito di estrema destra Reunion Nationale dovrebbe ottenere un terzo dei voti totali, il doppio di quello del suo principale avversario, il partito Renaissance del presidente Macron.
In Germania, nonostante i numerosi scandali, il partito radicale AfD si sta dirigendo verso il secondo posto, davanti a tutti i partiti della coalizione del cancelliere Olaf Scholz.
Se tali esempi continuano in altri piccoli paesi, il futuro Parlamento europeo avrà probabilmente più politici nazionalisti, populisti e di estrema destra rispetto ai populisti europei, che finora hanno dominato il Parlamento.
Mentre la destra radicale e nazionalista si manifesta in varie sfumature, ciò che unisce i gruppi europei in questa categoria è una visione comune centrata su uno stato-nazione etnico, l’ostilità verso i migranti, soprattutto se musulmani, e lo scetticismo verso le organizzazioni sovranazionali come la Unione Europea, Nazioni Unite o anche NATO.
I 720 parlamentari saranno divisi in gruppi politici dopo le elezioni. Non è il partito a cui appartengo che conta, ma l’ideologia. Attualmente ci sono due gruppi di estrema destra, ma non sono la maggioranza. I sondaggi europei mostrano che potrebbe vincere più di 160 seggi.
La Romania ha un totale di 33 deputati. È il sesto paese più grande in Parlamento. Nello scenario in cui raggiungessero il picco nei sondaggi pre-elettorali, un terzo dei parlamentari rumeni potrebbe provenire da partiti i cui discorsi sono considerati populisti o di estrema destra.
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