La produzione di agrumi nella regione Calabria, nel sud Italia, è quasi completamente scomparsa a causa del clima estremo e della mancanza di investimenti.

I pannelli solari, tuttavia, hanno dato una possibilità alle colture, il che non solo ha dato agli agricoltori una prospettiva diversa, ma anche una lezione utile per l’agricoltura sempre più colpita dai cambiamenti climatici.

La famiglia di Antonio Lancelotta, agricoltore 35enne, è stata tra le prime a sperimentare l'”agrovoltaico”: colture coltivate sotto pannelli solari, secondo la BBC.

A cosa serve l’agrovoltaico?

“Guarda questi agrumi. Perfetto!”, dice guardando i frutti gialli a forma di cuore.

Nel corso dei secoli, grazie al clima favorevole, gli abitanti di questa regione d’Italia si sono specializzati nella coltivazione della Liscia Diamante, un frutto che può raggiungere un peso di 5 chilogrammi.

I frutti sono utilizzati in particolare dai profumieri, che da questi agrumi estraggono l’olio essenziale. Tuttavia, negli ultimi 50 anni, la produzione della Liscia Diamante è diventata sempre più rara in Calabria, soprattutto perché la popolazione locale è migrata verso aree più sviluppate.

“Da sempre gli agricoltori si prendono cura della terra”

Ma nel 2009, il padre di Antonio Lancellotta, Mario, ha scoperto i pannelli solari per l’agricoltura. Il concetto non è nuovo, ma solo ora gli agricoltori hanno iniziato a esplorarlo di più. L’idea di base era quella di utilizzare l’energia solare per coltivare prodotti locali a rischio di estinzione.

Attualmente, sia negli stati dell’Unione Europea che in altre regioni del mondo, c’è un crescente interesse verso le energie rinnovabili che potrebbero ridurre gli effetti del cambiamento climatico.

Antonio Lancelotta è quindi convinto che l’agrovoltaico sia la soluzione ideale per la produzione. Crede che l’agricoltura dovrebbe essere preservata e rafforzata con i pannelli solari, non compromessa.

“Gli agricoltori si sono sempre presi cura della terra”, ha detto.

Tuttavia, a causa degli elevati costi di installazione, alcuni agricoltori sono scettici riguardo a questa transizione e le lacune legislative rendono il percorso verso l’integrazione dei pannelli molto lungo.

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