I casi di infezione da virus West Nile sono aumentati del 53% in Italia negli ultimi sette giorni, ha annunciato giovedì l’Istituto superiore di sanità italiano, riferisce l’ANSA.
Il numero dei contagi è passato da 94 a 144 da inizio giugno a martedì 9 agosto, secondo l’Iss.
Tre persone sono morte la scorsa settimana a causa del virus, portando a dieci il bilancio totale delle vittime, tutte nel nord Italia.
Sei i decessi registrati in Veneto, due in Piemonte, uno in Lombardia e uno in Emilia-Romagna.
Il virus del Nilo occidentale è un virus a RNA a filamento singolo che causa la febbre del Nilo occidentale. Fa parte della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, che comprende anche il virus Zika, il virus dengue e il virus della febbre gialla, scrive. Stiri.tvr.ro.
Questo virus è trasmesso principalmente dalle zanzare, in particolare dalle specie Culex.
I principali ospiti del virus del Nilo occidentale sono gli uccelli, quindi il virus rimane in un ciclo di trasmissione “uccello-zanzara-uccello”.
Il virus è geneticamente correlato alla famiglia dei virus dell’encefalite giapponese.
Gli esseri umani e i cavalli mostrano sintomi di malattia a seguito dell’infezione da questo virus. I sintomi si verificano raramente in altri animali.
La malattia è stata identificata per la prima volta nel 1937, in Uganda, e nella seconda metà del 20° secolo si è diffusa in molte altre parti del mondo, rileva l’ANSA.
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