“Si tratta di una grande stabilità di tutto il partito” sul conflitto in Ucraina e “quindi sul momento in cui ci si sta muovendo verso un percorso di accesso”. Così ha detto Giorgia Meloni durante una “finta” telefonata con due attori russi, Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), uno dei quali sarebbe un “politico africano”. “Il problema – dice l’interlocutore presentato come Meloni – è trovare un risultato accettabile per entrambe le parti senza distruggere il diritto internazionale. Avevo un’idea su come gestire questa situazione, ma penso che sia giunto il momento di farlo per portare avanti meglio il lavoro”. .” La registrazione della conversazione è stata pubblicata sulla piattaforma online canadese Rumble e ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti. “La controffensiva dell’Ucraina non sta andando come previsto”, dice la conduttrice Meloni, e “non ha cambiato le sorti del conflitto”. Quindi “tutto ciò che può durare diversi anni non è sicuro di trovare una soluzione”. Gli ucraini comunicano, aggiunge, “stanno facendo quelo che devono fare, quelo che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli”. Una parte del colloquio è dedicata allo sbarco degli immigrati sulle coste italiane: “L’Europa – ha affermato l’interlocutore – ha pensato a lungo di poter risolvere il problema limitandolo all’Italia. Ciò che non si capisce è ciò che è impossibile. La dimensione di questo fenomeno è una storia che non riguarda solo l’Unione Europea, ma secondo me anche le Nazioni Unite. Il problema è che non tutti gli altri sono sicuri e tutti concordano sul fatto che l’Italia debba isolare questo problema del suolo. Questa è una breve storia sulla Libia. “Potremmo discutere per ore – afferma la voce attribuita alla Meloni – ha successo in Libia. Forse e oggi qualcuno capisce che la situazione del dopo non è così buona, non è migliore”. Il presidente Meloni è stato ingannato telefonicamente in un personaggio che è riuscito a passare dalla sede diplomatica di Palazzo Chigi come presidente dell’Unione Africana e ad apprendere negli ambienti governativi. Nonostante il tentativo di formulare frasi “imbarazzanti”, Meloni ha ribadito la sostanza delle posizioni del governo, nonostante il consueto tono di estrema cortesia formale che ha nelle interlocuzioni con i rappresentanti istituzionali esteri. Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il suo pieno sostegno all’Ucraina e alla politica italiana di lotta all’immigrazione clandestina, concludono le stesse fonti. “Di questo statuto è responsabile l’Ufficio del Consiglio Diplomatico della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si occupa di un impostore che è presente alla presidenza della Commissione dell’Unione Africana e che è in contatto telefonico con la Presidente Meloni. L’episodio è avvenuto del 18 settembre, nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 19 al 21 settembre. Così Palazzo Chigi in una nota.
“Appassionato sostenitore di Internet. Appassionato di musica pluripremiato. Fanatico del caffè. Studioso di social media per tutta la vita.”