Gheorghe è stato ucciso, messo in una borsa e portato in scooter per le strade d’Italia. Il criminale, anche lui rumeno, ha appreso la sua condanna un anno e mezzo dopo gli orrori

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L’anno scorso, un crimine orribile ha terrorizzato l’Italia. Un rumeno di 54 anni, Gheorghe P., è stato brutalmente assassinato, infilato in un sacchetto di plastica, trasportato in scooter per le strade e abbandonato in un campo, dove è rimasto per due giorni. A pochi chilometri di distanza, Florin S., anche lui romeno, accusato dell’omicidio del connazionale, ha ricevuto la sua condanna: 15 anni di carcere, per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Da Veronica Micu il 03.11.2023, 11:37

Secondo la pubblicazione Napoli oggila sentenza con cui Florin S. venne a conoscenza della sua condanna è stata pronunciata al termine di un processo sommario.

I fatti risalgono all’estate dello scorso anno, per la precisione il 4 giugno, quando il corpo senza vita di Gheorghe P. venne scoperto da un contadino in un campo a Scisciano, in provincia di Napoli.

Gli investigatori hanno identificato Florin S. come il principale responsabile del delitto, sulla base delle immagini provenienti dai sistemi di videosorveglianza. Le forze dell’ordine hanno controllato i fascicoli e gradualmente sono emerse prove che incriminavano il 48enne rumeno.

Ha ucciso il suo amico e ne ha trasportato il corpo in scooter in città

Sono state scoperte anche immagini precedenti alla morte di Gheorghe P., probabilmente le ultime con lui vivo. Nel giorno fatidico, i due romeni sono stati visti in un negozio di Nola, da dove erano partiti insieme sullo stesso scooter.

I due uomini si sono poi recati presso l’abitazione di Florin S. a Scisciano, dove sarebbe avvenuto il delitto. Poi, nascosto dal buio della notte tra il 2 e il 3 giugno, l’aggressore ha messo l’uomo in una borsa, lo ha legato allo scooter e lo ha abbandonato in un campo, dove è stato ritrovato due giorni dopo.

L’avvocato dell’imputato, Giuseppe Montanile, ha annunciato che farà appello contro la sentenza, chiedendo “una diversa rivalutazione e contestazione dei fatti e, quindi, una ridefinizione della sentenza”. Il legale ha riferito che nel corso dell’udienza di fine giugno «Florin S. ha spiegato al giudice quanto accaduto nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2022, fornendo una versione diversa dei fatti».

GIUSTO La maggior parte del Vesuvio, ha affermato di aver agito per legittima difesa e che durante l’alterco la vittima è caduta involontariamente ed è morta per gravi ferite alla testa. La difesa ha sottolineato che le dichiarazioni di Florin S. costituiscono prove significative e ha chiesto la riduzione di pena per un presunto stato di ubriachezza cronica, sia da parte dell’imputato che della vittima.

Serena Megna

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