Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha affermato giovedì che, sebbene l’immigrazione legale possa apportare benefici alle economie europee, non è la soluzione alla crisi demografica del continente.
La Meloni ha conosciuto Viktor Orban a Budapest e con lui ha un’amicizia politica di lunga data. “Credo che una quota di migrazione legale… possa dare un contributo positivo alle nostre economie, ma resto convinto che sarebbe più responsabile per noi affidare ai cittadini europei il compito di risolvere la crisi del sistema sociale europeo”, Ha detto la Meloni, come citato da Reuters.
La coalizione di Meloni, salita al potere lo scorso ottobre, promuove un’agenda nazionalista che include un approccio duro alla migrazione, promette di aumentare il basso tasso di natalità in Italia, una legislazione contro la genitorialità LGBT e contro l’uso di parole straniere nei documenti ufficiali.
“Viviamo in un’epoca in cui tutto ciò che ci definisce è sotto attacco”, ha detto Meloni, aggiungendo che la difesa del modello familiare tradizionale e di Dio è parte di una “grande battaglia” per proteggere l’umanità e i diritti delle persone.
Carlo Calenda, un politico centrista italiano dell’opposizione, ha definito il riferimento a Dio “davvero singolare per il capo del governo di una democrazia liberale”. Si potrebbe dire che Dio non ha bisogno della difesa della Meloni”, ha scritto su X.
Orban, scrivendo sulla stessa piattaforma di social media, ha affermato che Italia e Ungheria sono “in prima linea” nello spostamento a destra della politica dell’UE. “Abbiamo bisogno di governi più conservatori in Europa per cambiare qualcosa a Bruxelles”, ha affermato.
Meloni affronta una crescente crisi migratoria nel suo Paese, dove la piccola isola dell’estremo sud dell’Italia, Lampedusa, ha dovuto accogliere negli ultimi giorni migliaia di persone in arrivo dalle coste nordafricane.
Nonostante tutte le promesse, il governo Meloni non è riuscito ad arginare il crescente flusso di migranti. Finora quest’anno sono arrivati in Italia quasi 126.000 migranti, rispetto ai circa 66.000 dello stesso periodo del 2022.
Il governo italiano ha affermato in una nota che Meloni e Orban concordano sulla necessità di un’azione rapida e decisiva sulla migrazione e hanno invitato l’Unione europea a fornire una “risposta collettiva”.
I due leader hanno affermato che occorre fornire “un forte sostegno politico ed economico” ai paesi di origine e di transito dei migranti, e che sono necessari maggiori sforzi per combattere i trafficanti di esseri umani e rimpatriare coloro che non hanno diritto di restare.
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