La World Justice Association ha condotto a Milano un colloquio legale con l’uomo d’affari Dragos Savulescu (foto) – nello spettacolo “Dibattiti con Razvan Savaliuc” – in cui Savulescu, con il suo avvocato Liborio Di Nola (che era anche l’avvocato dell’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi), hanno presentato le loro argomentazioni a favore della situazione giuridica conflittuale creatasi tra il sistema giudiziario rumeno e quello italiano, riguardo al mantenimento di un mandato di cattura a nome di Dragos Savulescu. , un europeo residente in Italia.
Concretamente, anche se la giustizia romena riconoscesse che l’Italia è lo Stato che esegue la condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione pronunciata nel 2019 contro Dragos Savulescu dal Comitato Nero della CCIJ, guidato dall’ex giudice Ionut Matei, e sebbene Dragos Savulescu ha scontato l’intera pena in Italia, La Corte d’Appello di Bucarest ha respinto senza rilevanti motivazioni la richiesta di annullamento del mandato d’arresto europeo emesso il 7 febbraio 2019.
Così, anche se l’Italia, in qualità di Stato di esecuzione, ha ridotto di 5 anni e 6 mesi la pena inflitta a Dragos Savulescu (applicando un decreto di grazia che riduce di 3 anni la pena), e ha disposto che il resto della pena venga eseguito con la sospensione della pena. , ha infine ritenuto che la sentenza non dovesse più essere eseguita perché in Romania dovrebbe essere applicata la prescrizione secondo le due famose decisioni della CCR del 2018 e del 2022. Tuttavia, il mese scorso, nell’ambito di un ricorso di esecuzione deciso il 2 febbraio, Nel 2023, la Corte d’appello di Bucarest ha respinto l’annullamento del mandato d’arresto europeo, sulla base del fatto che la giustizia italiana si sarebbe sostituita alla giustizia rumena e non avrebbe avuto il diritto di revocare la condanna. riconosciuto dallo Stato italiano. Niente di più falso, perché dalla semplice lettura della sentenza della Corte d’Appello di Napoli dell’11 ottobre 2022, alla quale si è fatto riferimento, appare chiaramente che l’Italia ha riconosciuto la condanna rumena, ma, in quanto Stato di esecuzione, annullato solo la parte relativa all’esecuzione della sentenza, la cui esecuzione è stata definitivamente interrotta a causa dell’incidente costituzionale in Romania, che ha dovuto stabilire l’intervento della prescrizione, circostanza che, secondo il diritto penale italiano, rende impossibile eseguire una pena in condizioni di illegalità.
In questo senso, la Legge 302/2004 sulla cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale stabilisce inequivocabilmente: “L’esecuzione della pena è disciplinata dallo Stato di esecuzione“.
Che non sia stato compreso come l’Italia abbia deciso di eseguire la sentenza nel caso Dragos Savulescu e che non sia stata compresa la necessità di annullare il mandato d’arresto europeo risulta anche dal fatto che l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha riconosciuto in una precedente giudizio che l’Italia è uno stato di esecuzione, ancora una volta secondo i trattati europei in materia, ciascuno Stato di esecuzione ha il diritto di decidere la forma di esecuzione secondo la legislazione nazionale.
Allo stato attuale, infatti, sebbene in Italia l’imprenditore Dragos Savulescu sia stato dichiarato definitivamente scontato, a causa dell’incomprensione della situazione da parte della Corte d’Appello di Bucarest, l’imprenditore figura attualmente anche nella lista internazionale delle persone ricercate dalla polizia rumena con la menzione dell’esistenza del mandato d’arresto europeo emesso il 7 febbraio 2019., con la conseguenza che se Dragos Savulescu lasciasse l’Italia, verrebbe arrestato in qualunque parte del mondo sulla base di questo mandato inspiegabilmente mantenuto – (vedi facsimile)
La situazione denunciata dall’Associazione Lumea Justitiei costituisce una violazione dell’articolo 4 del Protocollo n. 2001/2007. 7 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo in materia: Il diritto di non essere processato o punito due volte.
L’avvocato di Dragos Savulescu, maestro Liborio Di Nola, di Napoli, ha affermato che Dragos Savulescu è un residente equiparato a un cittadino italiano e attualmente non può visitare la sua famiglia, soprattutto bambini provenienti dagli Stati Uniti e dalla Romania, a causa del mandato di arresto europeo emesso dalla Romania che non è stato cancellato e il cui mantenimento costituisce violazione del diritto a non essere punito due volte per lo stesso fatto.
Al fine di evidenziare le incongruenze relative al mandato d’arresto europeo non annullato, L’avvocato italiano Liborio Di Nola ha portato nell’intervista per l’associazione Lumea Justitiei l’esempio di un famoso caso in Italia in cui diversi alti funzionari della società tedesca Thyssen Krupp sono stati condannati in Italia a pene che vanno fino a 13 anni di carcereper la produzione di un incidente lavorativo che generò 7 morti, a seguito del quale l’Italia emise mandati di arresto europei contro i condannati che si erano rifugiati nella madrepatria, la Germania, durante il processo. I tedeschi condannati non hanno scontato un solo giorno di carcere perché, in quanto Stato di esecuzione, la Germania ritiene che secondo il diritto nazionale tali atti siano punibili con sanzioni alternative. Anche se l’Italia non ha accettato questo fatto a causa dell’eccessiva copertura mediatica del caso, ha comunque accettato la priorità del diritto europeo e ha annullato i mandati di arresto europei.
Attualmente, Dragos Savulescu spera di riuscire a revocare il mandato d’arresto europeo emesso dalla Corte d’appello di Bucarest nel 2019, nell’ambito del ricorso pendente davanti all’Alta Corte.
Qualunque sia l’esito, la situazione rimane critica per quanto riguarda alcuni mandati d’arresto europei, Savulescu non è un caso unico, il caso più scandaloso è quello di un altro uomo d’affari Alexander Adamescu (attualmente agli arresti domiciliari a Londra), nel qual caso il mandato d’arresto è stato mantenuto. per più di 7 anni a causa del suo arresto in Inghilterra durante tale periodo, in condizioni nelle quali ha già superato il massimo della pena che poteva essere inflitta per il fatto per il quale è stato portato davanti al tribunale; nelle condizioni in cui l’atto è prescritto, e nelle condizioni in cui l’imputato è stato portato in tribunale solo di recente, trovandosi dopo 7 anni solo nella fase istruttoria!!!
Continuiamo a presentare l’intervista rilasciata dall’imprenditore Dragos Savulescu e dall’avvocato italiano Liborio Di Nola – nell’ambito del programma “Dibattiti con Razvan Savaliuc” prodotto dall’Associazione Lumea Justitiei – colloquio che solleva la questione della violazione del principio Nessun Bis nello stesso – nessuno può essere giudicato e punito due volte per lo stesso atto.
L’intera intervista può essere visionata sul sito dell’associazione Lumea Justitiei (Clicca qui).
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