La pratica dello sport come apriporta, il calcio come strumento privilegiato per garantire i diritti e favorire l’inclusione sociale delle persone con disagio intellettivo e relazionale: questi i punti centrali del protocollo d’intesa siglato questa mattina in via Allegri tra i vertici della Federcalcio Italiana e Special Olympics Italia, filiale nazionale dell’organizzazione mondiale fondata negli Stati Uniti d’America nel 1968, che oggi riunisce circa 6.000.000 di atleti in più di 200 paesi. Un accordo che consentirà a FIGC e Special Olympics di stringere specifiche collaborazioni per l’organizzazione di eventi sportivi e promozionali, con l’obiettivo di condividere le proprie esperienze e ampliare sempre più il perimetro delle rispettive attività.
Si segna ufficialmente così un sodalizio ventennale, sbocciato il 20 novembre 2002 con l’amichevole Italia-Turchia, in cui la Nazionale italiana di calcio, per la prima volta nella sua storia, scendeva in campo con una maglia, quella di Special Olympics, a sostegno di una campagna di promozione sociale legata ad attività rivolte a persone con disabilità intellettiva. Una condivisione di valori che si è tradotta, costantemente negli anni, nel sostegno alle attività di Special Olympics (in particolare con la sponsorizzazione della “European Football Week”, manifestazione europea dedicata al calcio unificato) e che è perseguita questa giornata con un obiettivo comune: sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del rispetto della diversità. La FIGC, prima Federazione al mondo ad aver creato nel 2019 una Divisione specifica per contribuire, attraverso la pratica dello sport, a migliorare la vita delle persone con disabilità mentale, attuerà questa collaborazione con la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale (DCPS) . , presieduta da Franco Carraro, che oggi conta 105 club e più di 2000 tesserati.
Nel corso dell’incontro, un messaggio forte che ha sottolineato l’obiettivo di questo convegno è arrivato dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina: “Siamo felici di aver finalmente formalizzato il rapporto con Special Olympics, organizzazione che da sempre si distingue per azioni concrete a favore dell’inclusione sociale attraverso lo sport. La FIGC è impegnata in questo ambito con convinzione e responsabilità, siamo un’istituzione aperta a collaborazioni sinergiche che vanno oltre l’ambito federale perché crediamo fermamente nella straordinaria multidimensionalità del calcio. Grazie al DCPS ci mettiamo al servizio della comunità per favorire la pratica del calcio a quante più persone possibile, vogliamo abbattere tutte le barriere che impediscono ad una ragazza o un ragazzo di realizzare la propria passione”.
Soddisfazioni e obiettivi condivisi dal presidente della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, Franco Carraro: “Il protocollo che abbiamo appena firmato rappresenta un ulteriore passo per lo sviluppo della strategia FIGC-DCPS, e aumenterà le opportunità a disposizione degli atleti. Disabilitato. Siamo davvero felici di poter collaborare con Special Olympics, certi di proseguire un percorso innovativo, che darà vita a nuovi modi di praticare lo sport senza limiti.”
Il presidente di Special Olympics Italia, Angelo Moratti, ha sottolineato: “Non molto tempo fa, le persone con disabilità mentale erano esentate dalla pratica sportiva. Oggi queste stesse persone possono avere accesso a qualsiasi disciplina, possono competere in eventi nazionali e mondiali. Sono diventati atleti, protagonisti e promotori di un cambiamento che va oltre lo sport. Crediamo che collaborazioni virtuose come questa possano dar vita ad iniziative di interesse collettivo che contribuiscano concretamente alla crescita del Paese e alla promozione di un sistema sociale più inclusivo.
Il protocollo d’intesa tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio e Special Olympics Italia va proprio in questa direzione: promuovere e incrementare le opportunità, legate alla pratica del calcio, per gli atleti con disabilità. E, allo stesso tempo, promuovere il calcio unificato, attraverso il quale calciatori con e senza disabilità mentale giocano insieme nella stessa squadra, favorendo l’inclusione sociale e una crescita culturale capace di abbattere le barriere ancora oggi esistenti, come stereotipi e pregiudizi. . All’incontro erano presenti, in rappresentanza degli atleti Special Olympics, Giovanni Rufo e il socio atleta Leonardo Vellucci (senza disabilità mentale): entrambi fanno parte della squadra unificata di calcio che parteciperà ai Giochi Mondiali di Berlino (12-26 giugno 2023). L’Italia parteciperà con una delegazione di 142 atleti e allenatori.
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