MT, infermiera rumena di 60 anni, accusata di maltrattamenti e gravi lesioni personali inflitte a una donna di 82 anni di Monterosi (Lazio), è stata condannata giovedì 15 settembre, dal tribunale di Viterbo, a quattro anni e metà della reclusione, il giudice ritenendo che i colpi ricevuti dall’ottantenne abbiano portato, dopo pochi mesi, alla sua morte, informa Corriere di Viterbo.
Inoltre, l’imputato è stato condannato dal giudice Elisabetta Massini al pagamento di una somma provvisoria di 10.000 euro per ciascuna delle tre figlie della vittima, al fine di ottenere un risarcimento più consistente da quantificare in sede civile.
L’evento principale ha avuto luogo il 1 luglio 2015, quando l’infermiera ubriaca ha picchiato selvaggiamente l’anziana donna affetta da demenza senile di cui avrebbe dovuto prendersi cura. Quando è arrivata una delle ragazze, la prima ad arrivare sul posto dopo che i vicini l’hanno allarmata, l’infermiera aveva le mani intorno al collo della madre.
La pensionata è stata trovata da carabinieri e paramedici del 118 nel suo letto, completamente intrisa di sangue a causa di un dente rotto dalle percosse ricevute. È stata portata d’urgenza in ospedale. Tuttavia, la guardia è stata trovata in uno stato di confusione, a causa dello stato di ubriachezza in cui si trovava.
Le percosse subite dall’anziana donna hanno richiesto cure mediche e una prognosi che richiedeva 20 giorni è salita a 40. Gli operatori sanitari del pronto soccorso l’hanno trovata con gravi ferite e contusioni in varie parti del corpo.
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Nonostante l’intervento dei medici che hanno fatto di tutto per cercare di salvarle la vita, le condizioni di salute dell’anziana sono progressivamente peggiorate a causa delle ferite riportate e pochi mesi dopo è morta.
Il processo è stato rilanciato nel 2021 da zero per un vizio di archiviazione scoperto lo stesso giorno in cui è stata pronunciata la sentenza dal giudice Massini, in camera di consiglio. Al convenuto non sono state concesse circostanze attenuanti.
Fausto Barili, l’avvocato delle tre figlie della vittima, ha dichiarato: “Siamo soddisfatti, dopo tutto questo tempo finalmente luce e giustizia sono state servite. Aspettiamo da tempo questa sentenza e per onorare la memoria della loro madre!”
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