Ex professoressa universitaria, rappresentante dell’Italia presso l’OMS, ingannata, sequestrata e maltrattata in casa da una donna di 50 anni

Ex professoressa universitaria ingannata, sequestrata e maltrattata nella sua abitazione da una donna di 50 anni. La donna è stata accusata di aver commesso i reati di frode a un disabile, appropriazione indebita, ricatto e maltrattamenti.

Sei anni di reclusione e cinque anni di interdizione all’esercizio delle pubbliche funzioni: questa la sentenza emessa dal tribunale di Rimini nei confronti di un’imprenditrice 50enne di origini svizzere accusata di aver truffato, segregato e maltrattato negli anni un professore universitario in pensione e dipendente del Ministero degli Affari Esteri.

La donna è stata accusata dei reati di sequestro di un invalido, appropriazione indebita, estorsione e maltrattamenti dopo essere stata arrestata dai Carabinieri due anni fa a Riccione, dove viveva.

“Il giudice della camera penale Raffaele Deflorio ha condannato l’imputato anche al pagamento delle spese legali, nonché al pagamento di una somma provvisoria immediatamente esecutiva di 20.000 euro”, hanno affermato gli avvocati del Codacons Carlo Rienzi e Vincenzo Rienzi, gli avvocati della vittima Urbano Stenta, 81 anni, cieco dalla nascita e un’autorità sulla politica della disabilità che lo ha portato a rappresentare l’Italia presso l’OMS.

Ex professoressa universitaria, rappresentante dell’Italia presso l’OMS, ingannata, sequestrata e maltrattata in casa da una donna di 50 anni

Stenta, infatti, si è unito alla causa dopo essere stato identificato come vittima della donna che, secondo gli inquirenti, avrebbe abusato anche di un ex imprenditore marchigiano disabile e costretto la madre a 83 anni, affetta da demenza, a vivere per anni in una casa sudicia in mezzo a continue minacce e molestie.

Secondo il racconto dell’81enne, la donna lo ha convinto a seguirla nell’appartamento, dove lo ha privato della sua libertà, ma anche del denaro, approfittando della sua cecità. Secondo l’accusa della procura, la donna è riuscita a ottenere dall’uomo circa 100.000 euro in diversi mesi.

“Stenta è stato sequestrato e lasciato senza soldi né telefono, la sua pensione è stata utilizzata dalla donna per acquistare automobili e avviare società fasulle”, hanno spiegato gli avvocati del pensionato. Dietro la truffa, secondo l’accusa, c’era una specifica strategia criminale che prevedeva l’avvicinamento a persone in difficoltà, guadagnando la loro fiducia, quindi isolandole e sottrarre denaro.

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Tarso Mannarino

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