Una donna rumena di 33 anni è stata condannata all’ergastolo in Italia per aver torturato e ucciso un’amica, anche lei rumena, insieme al fidanzato. La sentenza è definitiva, dopo che la Corte d’appello di Palermo ha confermato all’inizio di questa settimana la sentenza precedentemente pronunciata da un altro tribunale.
Margareta B. e il suo fidanzato, un giovane italiano, Carmelo B., hanno torturato e ucciso la 25enne Nicoleta I. nel marzo 2019. Le due giovani donne erano amiche fin dall’infanzia, dopo aver scoperto di essere entrambe nate in Romania e adottato da famiglie italiane.
Nicoleta è scomparsa da casa la notte tra il 16 e il 17 marzo, dopo aver informato i genitori che sarebbe uscita per cercare la sua amica. I suoi genitori hanno denunciato la sua scomparsa quando hanno visto che non sarebbe tornata e il suo corpo è stato scoperto 2 giorni dopo, vicino alla città di Marsala, in Sicilia.
Margareta e il suo ragazzo erano gli unici sospettati. Il rapporto della scientifica ha stabilito che Nicoleta è morta sotto tortura: è stata pugnalata più volte, bruciata con una sigaretta, poi cosparsa di benzina e data alle fiamme mentre era ancora viva, secondo stampa italiana.
Il processo in questo caso è iniziato nell’ottobre 2019. Carmelo B. ha ammesso il suo reato e ha optato per una procedura semplificata, quindi la pena per lui è stata più mite, 30 anni di reclusione. Margareta, tuttavia, ha negato la sua colpevolezza e il procedimento giudiziario è stato esteso al suo caso. È stata condannata all’ergastolo l’anno scorso, con la sua sentenza che diventa definitiva questa settimana.
Non è molto chiaro il movente del delitto. Alcune fonti affermano che Margareta abbia deciso di vendicarsi dell’amica, dopo aver scoperto di avere una relazione con il fidanzato, e altre affermano che Margareta chiedeva sempre soldi a Nicoleta, ma non le rimborsava mai i prestiti, e quando si rifiuta di finanziarla , decide di punirla.
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