Qualcuno mi chiama mercoledì 1 febbraio e mi dice, attenzione, da oggi mancano esattamente 500 giorni all’inizio dell’euro. E, dico io, che ne dici? Bene, ha detto, perché sei un giornalista, mi dici, questa volta ci qualifichiamo, andiamo in Germania, come avevi promesso?
EDITORIALE MARIUS MITRAN | 500 giorni e altrettante notti
Abbiamo promesso che andremo, se saremo sani, in Germania, all’euro, sì, ma vuoi dire se andiamo con la Romania, giusto?, se ci qualifichiamo, ovviamente.
Sì, arriva la secca risposta, è quello che ti sto chiedendo, se ci qualifichiamo. Siamo idonei?
Non so cosa dire, chiudo cautamente il discorso, parliamone ancora, sicuramente mancano 500 giorni ad allora… E quindi metto fake news, come una barriera tra di noi, o, se volete , tra un presente incerto e un futuro altrettanto incerto. Siamo qualificati per l’Euro?
Ecco una domanda, 500 giorni prima dell’inizio della competizione. Fin dall’inizio, però, dobbiamo stabilire che la premessa è fuorviante, la Romania, come tutte le altre nazionali, lotta per la qualificazione, quindi la Romania non ha quel tempo a disposizione.
No, 500 giorni ora conteranno solo i vincitori, quelli per i quali le eliminatorie saranno, come quasi sempre sono state, solo una formalità. I francesi, gli spagnoli, i portoghesi…
Noi, quelli che ci occupiamo della teoria della partita radicata in quella del calcio come depressione nazionale, noi, quelli che non andiamo ai Mondiali da un quarto di secolo e all’Euro da un decennio, non abbiamo 500 giorni di attesa, nemmeno 500 notti di speranza. Sfortunatamente no.
Per noi, tutto questo potrebbe, Dio non voglia, iniziare e finire il prossimo mese, o al massimo l’estate. 50 giorni ed è fatta. Dai, forse 150, col botto!
La situazione degli “stranieri”
Non è questa la realtà? Ma quale è? Non è quello dove Mihăilă e Man non prendono più una partita intera, in Serie B, a Parma, non so quando? Dove, l’altro ieri, Rares Ilie, altrettanto talentuoso, viene ceduto in prestito dal Nizza al Maccabi Tel Aviv? La stessa realtà che nasconde agli occhi del mondo il capitano tricolore, Vlad Chiricheș. È infortunato, come tanti nostri “stranieri”, è riserva, gioca, sbaglia, viene sostituito…
Ionuț Radu sta lottando per evitare la retrocessione in Francia, dopo aver lottato per evitare la retrocessione in Italia. Radu Drăgușin evolve, però, ma sempre in Serie B, nel Genoa, con cui, ovviamente, punta alla promozione. Nel frattempo, durante la conversazione, sono arrivati Caragiale e Denis Drăguș. Dalla Premier League belga alla Seconda Lega italiana. andrà bene Probabilmente sì, forse no. Nedelcearu è titolare nel Palermo, così come Marius Marin nel Pisa. Come Adi Rus, a volte. Anche George Pușcaș segna un altro gol per lo stesso Genoa. Dai di più. Dal paese: Moldavo, Manea, Burcă, Bancu, Băluță, Olaru, Cordea. Alibec, obbligatorio. Forse anche Popescu, dopo tutto. Sorescu. La speranza è uguale alla fede?
Cicâldău è titolare fisso dell’Al Ittihad Kalba, negli Emirati, e Ianis Hagi, il migliore di loro, l’unico ad essere in una squadra di Champions League, è appena rientrato dopo un anno, a causa di un terribile infortunio. Stanciu è un campione, ma è in Cina, gioca molto bene, ma gioca in Cina. Avete notato che questo esercizio, per ricostituire e identificare le squadre per le quali giocano i nostri, non è per niente facile? È lavoro. È perfettamente vero che tutti sapevano dov’erano tutti. Semplice: Hagi e Gică Popescu al Barcellona o al Galata, Dan Petrescu al Chelsea, Belodedici al Valencia, Lupescu al Bayer Leverkusen, Răducioiu al Milan o al Monaco, infine Adrian Ilie al Valencia, Lăcătuș alla Fiorentina, Ilie Dumitrescu al Tottenham, Dorinel Munteanu al Acqua di colonia. Poi Chivu all’Ajax o all’Inter, Mutu alla Fiorentina, Marica allo Stoccarda, Rat allo Shakhtior, e così via, per un po’.
Presto!? No, non così, ma altrimenti. Purtroppo, altrimenti. Sempre più lontano dal mondo scatenato, sempre più vicino al mondo crollato.
Dove siamo ora, rallegrandoci di aver catturato un gruppo facile. Con la Svizzera, qualunque cosa accada, ma con una possibilità, teoricamente parlando, con Israele, Kosovo, Bielorussia e Andorra. Ora, mettendoli in riga, non è nemmeno più così semplice, il gruppo, vero?
Il 25 marzo si gioca ad Andorra, il 28 marzo in casa contro la Bielorussia. Il programma perfetto. 6 punti. Perché qualsiasi altro punteggio ci porta fuori dal sogno di 500 giorni.
Ma adesso è adesso: 16 giugno Kosovo-Romania, 19 giugno Svizzera-Romania. Qui non possiamo più fare operazioni aritmetiche, rischieremmo troppo, ma dobbiamo mettere qualcosa in borsa. E solo da questo punto, con qualcosa nel cuore, in estate, possiamo pensare al meraviglioso Danubio azzurro e al luogo da cui nasce. Forse se in qualche modo ci arriviamo, faremo anche un viaggio diverso. O senso.
Non dimenticare, mancano 500 giorni! O notti. Per noi, per ora, solo poche notti dove poter sognare. Ecco perché ho scritto, volevo ricordarti chi ero. Chi siamo. Come se qualcuno l’avesse dimenticato!
500, 499, 498….
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