“E Silvio Berlusconi in questo momento di commiato e preghiera? Era un uomo: voglia di vivere, voglia di amore, voglia di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo che ora incontra Dio».

Un’omelia estremamente breve, fredda e assolutamente distaccata, senza riferimenti biografici. Un testo scritto, ovviamente con il chiaro intento di non poter essere strumentalizzato e di restare abbastanza lontano dalle polemiche che circondano la figura dell’ex premier. Una scelta, quella dell’arcivescovo di Milano, in perfetta sintonia con quanto espresso nei messaggi di cordoglio dal Vaticano e quelli della Conferenza episcopale italiana, scrive ilfattoquotidiano.it.

I funerali di Berlusconi

Inoltre, né la Cei né la Santa Sede hanno ritenuto necessario inviare un loro rappresentante alle esequie. L’unico ecclesiastico romano presente, seduto sul banco e non tra i sacerdoti concelebranti, è stato il nunzio apostolico in Italia, l’arcivescovo svizzero Paul Emil Tscherrig. Ma la sua presenza era motivata solo dal fatto che stava partecipando a un funerale di stato.

“Quando un uomo è un imprenditore – ha proseguito Delpini – allora cerca di fare affari. Quindi ha clienti e concorrenti. Ci sono momenti di successo e momenti di fallimento. Si cimenta in affari spericolati. Fa attenzione ai numeri, non ai criteri”. Deve fare affari.

Non può fidarsi troppo degli altri e sa che nemmeno gli altri si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari. Quando un uomo è un politico, cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo loda e chi non lo sostiene. Un politico è sempre un uomo con pregiudizi. Quando un uomo è un personaggio, è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha quelli che lo applaudono e ha quelli che lo odiano.

Silvio Berlusconi è stato certamente un politico, è stato certamente un uomo d’affari ed è stato sicuramente un personaggio sotto i riflettori”, ha concluso il presule. (gioioso)