Senza telefoni o dispositivi elettronici in classe, questo è il nuovo obiettivo che il Ministro dell’Istruzione e del Merito italiano si è prefissato per gli anni a venire. Sebbene questa abitudine distruttiva sia una tendenza in tutto il mondo, il funzionario italiano vuole dimostrare che la scuola e l’attenzione riservata agli insegnanti possono essere una priorità per gli studenti, anche in un mondo dominato dalla tecnologia.
Le spiegazioni fornite dal ministro dell’Istruzione italiano
“Niente smartphone in classe” è il motto del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. Nella giornata di ieri è stata inviata a tutte le scuole d’Italia un’ordinanza in merito a questo aspetto, che spiega cosa comporta questo nuovo regolamento che verrà introdotto nelle scuole.
Giuseppe Valditara ha sostenuto che l’interesse di studenti e insegnanti rimane quello per cui è stata inventata la scuola, ovvero che gli studenti studino e prestino attenzione in classe, in modo che escano da scuola con informazioni importanti assimilate e non con l’attenzione distratta da telefonini e altri gadget.
“L’interesse di docenti e studenti, che dobbiamo tutelare, è quello di stare in classe a imparare, a leggere. Essere distratti dai cellulari non permette di frequentare le lezioni in modo costruttivo, ed è anche irrispettoso nei confronti degli insegnanti, che privilegiano l’esercizio di autorità.
L’interesse comune che intendo perseguire è quello di una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno”, ha affermato la fonte citata, secondo lastampa.it.
Ha anche fatto riferimento al fatto che l’uso dello smartphone durante le lezioni è, insomma, “una distrazione per se stessi e per gli altri e una mancanza di rispetto verso gli insegnanti”.
Si precisa che, a seguito di tale divieto, l’uso di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici sarà autorizzato previa autorizzazione del docente, tenuto conto del rispetto del regolamento d’istituto e degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Scuola Digitale ( PNSD) e “cittadinanza digitale”, trasmette la fonte sopra citata.
Cosa significa vietare i telefoni nelle scuole?
Secondo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, la violazione di questo divieto non comporterà sanzioni, ma l’accento è posto sul senso di responsabilità di ogni studente.
Così, l’attuale Ministro ha voluto riproporre un ordinamento già stabilito dallo Statuto degli studenti del 1998 e dalla Istruzione ministeriale n. 30 del 2007.
Ha ricordato gli effetti negativi di l’uso di dispositivi mobili eccessivamente, soprattutto durante l’orario scolastico.
“Una recente inchiesta della VII Commissione del Senato ha anche fatto luce sugli effetti dannosi che l’uso incauto dei dispositivi elettronici può avere sulla concentrazione, sulla memoria e sul pensiero critico dei giovani.
La scuola dovrebbe essere il luogo in cui i talenti e la creatività dei giovani essere potenziato, non distrutto dal ripetuto abuso dei cellulari. Con questa direttiva non introdurremo sanzioni disciplinari, contiamo sul senso di responsabilità”, ha detto il ministro.
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