Due donne rumene sequestrate e costrette a prostituirsi in Italia sono state salvate dalle mani dei magnaccia dopo che una di loro aveva chiesto aiuto via internet al capo della stazione del suo villaggio natale.
Il poliziotto di Hulubești, Dâmbovița, ha lanciato un’operazione veramente internazionale. E le donne si sono salvate dalle mani dei connazionali, finiti in carcere.
Il capo della polizia Ionuț Macedon ha ricevuto un messaggio dalla giovane donna che chiedeva aiuto il 26 febbraio. La donna gli ha confessato che stava attraversando momenti da incubo. Non conosce nemmeno la lingua italiana, ei magnaccia l’hanno picchiata e costretta a fare sesso con persone diverse.
“Giornalista: cosa ti ha detto?
Ag. Capo della polizia Ionuț Machedon, capo della polizia di Hulubești: Che vuole essere aiutata, che vuole tornare a casa in buone condizioni e che io sono l’unica persona che può aiutarla, perché non si fida di nessun altro. Era rinchiusa, non poteva lasciare il posto, temeva per la sua vita”.
I magnaccia guadagnavano 1.000 euro al giorno per le due donne
Il poliziotto ha avvertito i suoi superiori e la squadra anticrimine ha contattato le loro controparti in Italia. Nel successivo raid nella città di Tripoli, due donne sono state trovate in casa e rilasciate. Una era incinta, ha riferito la stampa italiana.
Entrambi erano stati sequestrati da due rumeni, originari di Târgoviște. Gli uomini le hanno costrette a prostituirsi e hanno reclutato clienti attraverso siti di profili.
Ana Maria Liță, portavoce dell’IJP Dâmbovița: “Sarebbero stati importi fino a 1.000 euro al giorno”.
I due individui, di 35 e 37 anni, sono accusati di tratta di esseri umani e sono attualmente in custodia di polizia a Termoli, in Italia.
LE PRIME NOTIZIE
Due giovani donne di Dâmboviţa, di 20 e 22 anni, che sarebbero state sequestrate e costrette a prostituirsi nella città italiana di Termoli da due uomini di Târgovişte, sono state salvate grazie alla collaborazione della polizia rumena e di quella della penisola.
“Il 26 febbraio, tramite un social network, il capo della stazione di polizia di Hulubeşti all’interno dell’Ispettorato di polizia della contea di Dâmboviţa è stato informato da una giovane donna di 20 anni della località, in merito al fatto che si trovava in territorio italiano, essendo stata sequestrata e costrette a prostituirsi Successivamente, è stata informata la Direzione investigativa sulla criminalità organizzata e il terrorismo – Ufficio territoriale di Dâmboviţa, che insieme alla polizia del Servizio per la criminalità organizzata di Dâmboviţa, ha allertato il Centro internazionale per la cooperazione di polizia – IGPR, secondo un comunicato stampa del IGPR.
Così, a seguito dei passi compiuti, il 28 febbraio l’autorità giudiziaria italiana si è recata nel comune di Termoli, dove ha individuato le vittime, ovvero due donne, di 20 e 22 anni.
Sarebbero stati costretti a prostituirsi da due uomini, di 37 e 35 anni, entrambi del comune di Târgovişte.
Allo stesso tempo, le due donne sarebbero state aggredite fisicamente e minacciate.
Dalle successive indagini e utilizzando i beni rinvenuti, tra cui contanti e telefoni cellulari, è stato accertato che l’attività criminale dei due uomini era a un livello avanzato.
Attraverso siti online, i due avrebbero pubblicizzato l’attività di prostituzione dall’appartamento di Termoli e ricevuto, personalmente o tramite bonifico bancario, il valore delle prestazioni sessuali, che arrivava anche a 1.000 euro al giorno.
Le vittime si sarebbero trasferite sul territorio italiano per trovare un lavoro.
Entrambi gli uomini sono stati presi in custodia in Italia.
Attualmente, a livello del Servizio per la criminalità organizzata di Dâmboviţa, sotto il coordinamento di un procuratore del Dipartimento investigativo per la criminalità organizzata e il terrorismo – Ufficio territoriale di Dâmboviţa, sono in corso indagini, nell’ambito di un fascicolo penale costituito sotto l’aspetto di aver commesso un reato di tratta di persone.
Fonte: Televisione professionale
Data di rilascio: 07-03-2023 08:39
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