I fatti sono avvenuti tra il 2010 e il 2022 e sono stati svelati a seguito di un’indagine per la quale mercoledì 17 maggio sono state effettuate due perquisizioni nella contea di Dolj.
Secondo DIICOT, la giovane donna sfruttata è stata reclutata dall’uomo nel 2010, tramite il metodo loverboy.
“Il ferito è stato trasportato in Italia e ospitato in vari luoghi, il che gli ha dato l’idea che l’esercizio della prostituzione è un’attività lucrativa come un’altra, nel senso che ha potuto accedere facilmente ai locali notturni di Roma e della Sardegna. Inoltre, sono stati creati account per la persona offesa su siti di profilazione in Italia, trasportati presso clienti o costretti a praticare la prostituzione in locali affittati a tale scopo”, si legge nel comunicato diffuso dal DIICOT.
In questi anni i due coniugi hanno ottenuto redditi per oltre 100.000 euro dalla giovane, che è stata ricattata o minacciata “di soppressione della sua vita, in caso di rifiuto a continuare la prostituzione”.
“Le somme così ottenute sono state interamente stanziate dall’imputato e dal marito, consegnate personalmente dalla persona lesa o tramite sistemi di bonifico bancario, e quindi utilizzate per l’acquisto di immobili nella contea di Dolj”, secondo DIICOT.
A seguito delle perquisizioni sono stati scoperti e sequestrati diversi telefoni cellulari, dispositivi di archiviazione dati, ricevute comprovanti bonifici bancari.
Gli inquirenti hanno disposto il provvedimento di sequestro sui due immobili “per i quali sussiste il fondato sospetto che siano stati acquistati con somme provenienti dalla commissione del reato di tratta di esseri umani”, secondo il DIICOT.
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