Decisione favorevole anche a Badalau, il tribunale di Giurgiu annullò il suo sindacato giurisdizionale. Badalau può andare anche in Italia

Il tribunale di Giurgiu ha deciso giovedì di annullare il controllo giurisdizionale nel caso di Niculae Badalau, ex vicepresidente della Corte dei conti. La decisione dei giudici non è definitiva.

Verbale di udienza:

La soluzione in poche parole: Fondamentalmente. Arte. Codice 348. processo per rap. all’art. 207 par. 5 codici. penna e processo artistico. 242 comma 1 cod. processo in attesa della revoca del provvedimento di controllo giudiziale pronunciato nei confronti degli imputati: – BADALAU NICULAE, .., e – MATACHE ELENA, .. in data 10.03.2023 con Sentenza n. 111. Sulla base dell’art. 205 comma 3 cpp tale conclusione diverrà esecutiva dalla data dell’ultima sospensione. In base all’art. 275 par. 3° cpp, restano a suo carico le spese di lite anticipate dallo Stato. Nota che gli imputati sono stati assistiti da avvocati difensori selezionati. Con diritto di ricorso entro 48 ore dalla comunicazione.

I pm della Dna accusano Badalau che, nelle date del 9 agosto e del 19 novembre, Niculae Badalau, in qualità di vicepresidente della Corte dei Conti, avrebbe chiesto a un sindaco di un comune di aggiudicare un appalto riguardante il “ripristino dell’acqua potabile sistema di approvvigionamento”, stimato al valore di 7.071.925 lei, IVA esclusa, a una società gestita da un suo parente, suggerendo che abbia influenza su una persona nella gestione della National Investment Company (CNI), alla quale avrebbe promesso determinare di assicurare il finanziamento di due progetti presentati a questo ente dal comune interessato.

“Nel periodo 2021 – 2022, nell’ambito dell’esecuzione di un contratto che lo stesso comune aveva concluso con la stessa società commerciale, avente ad oggetto la ‘Istituzione della rete idrica…’, l’imputato Niculae Badalau, attraverso il altra persona indagata in questo caso, io- avrei offerto al sindaco maggiori somme di denaro affinché in cambio continuasse a effettuare pagamenti alla ditta interessata, anche per opere non conformi”, ricordano gli inquirenti.

Nello stesso contesto, i pubblici ministeri mostrano che dopo che, il 19 novembre, Niculae Badalau aveva promesso al sindaco di consegnare una percentuale del 7% del valore del suddetto contratto (4.903.959,97 lei senza IVA), ma anche a “un futuro contratto il cui prezzo cercava di ottenere per la stessa società dal rispettivo municipio, il 25 novembre, tramite lo stesso commerciante, avrebbe dato al sindaco 35.000 lei, che rappresentavano una parte della somma promessa.

“In totale, l’imputato Niculae Badalau avrebbe promesso al sindaco la somma complessiva di 170.000 euro, che rappresenta il 7% del valore dei due appalti”, precisano i pm anticorruzione.

Tarso Mannarino

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