L’ex ministro delle finanze Darius Vâlcov è stato estradato dall’Italia ed è arrivato lunedì in Romania, dove dovrà scontare una pena detentiva di sei anni per corruzione. Il procuratore capo della Dna, Marius Voineag, ha poi fatto sapere che questa estradizione dall’Italia, Paese dove si sono rifugiati nel Paese diversi ex dignitari imputati, è un primo segnale forte per tutti coloro che sono tentati di scappare. esecuzione di condanne ordinate dai tribunali rumeni.
Vâlcov è il primo latitante estradato dalla Penisola di una lunga lista di personaggi importanti definitivamente condannati dai tribunali romeni, e questo momento potrebbe segnalare un cambio di atteggiamento delle autorità italiane, che finora hanno rifiutato tutte le richieste di estradizione da Bucarest nei casi con ex dignitari o potenti uomini d’affari.
Tra coloro la cui estradizione è stata rifiutata dai tribunali italiani ci sono l’ex capo della DIICOT Alina Bica, l’ex ufficiale dell’SRI Daniel Dragomir, l’uomo d’affari Dragoș Săvulescu e Mario Iorgulescu, figlio del leader del calcio professionistico della Lega.
Condannato definitivamente nel dossier noto come Pittura
Darius Vâlcov è stato portato in tribunale nel maggio 2015, nel Fascicolo dei dipinti, così chiamato perché durante le perquisizioni i pubblici ministeri hanno trovato 172 dipinti, alcuni nascosti nelle pareti della casa.
La prima decisione del tribunale è stata pronunciata nel febbraio 2018, quando Darius Vâlcov è stato condannato a 8 anni di carcere, pena modificata quest’anno a sei anni di carcere.
L’ex ministro delle Finanze è stato accusato in questo caso di avere, tra novembre e dicembre 2012, in qualità di sindaco, preteso da un imprenditore – informatore nel caso – circa il 10% delle somme riscosse da una società con il comune di Slatina, con sede su un contratto precedentemente firmato, e tra il 21 gennaio e il 13 giugno 2013, ha ricevuto, in più rate, da questa società, tramite un altro intermediario, più di 2, 1 milioni di lei.
Il denaro è stato richiesto in modo che l’informatore non incontri problemi nell’esecuzione del contratto e riceva i soldi in tempo per il lavoro svolto. Si tratta di appalti per la riqualificazione del centro storico del comune di Slatina e per studi di fattibilità, progetti tecnici e lavori di isolamento termico di alcuni isolati.
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