Il primo ministro italiano Mario Draghi ha annunciato giovedì le sue dimissioni dopo che il governo di Roma ha perso il sostegno del suo partner di coalizione, Movimento 5 Stelle (M5S), riferisce BBC News. Tuttavia, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Matarella, non ha accettato le sue dimissioni.
AGGIORNAMENTO 21:20 La Presidenza della Repubblica italiana ha comunicato che il Presidente della Repubblica non ha accettato le dimissioni del Presidente del Consiglio (dei Ministri – n. ndr) e lo ha invitato a comparire in Parlamento (…) per una valutazione della situazione, informa AFP, ripreso da Agerpres.
“Il Presidente della Repubblica non ha accettato le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi in Parlamento per fare una dichiarazione, affinché possa essere fatta una valutazione della situazione risultante dagli esiti dell’odierna riunione al Senato della Repubblica”, informa un comunicato stampa dal Quirinale.
In sostanza, il presidente manda Mario Draghi a chiedere il voto di fiducia in Parlamento. Il governo si dimetterà, ma starà ai partiti rinnovare o meno la fiducia. Il Presidente del Consiglio italiano dovrebbe ora formare un governo di minoranza e chiederne l’approvazione all’Assemblea Legislativa.
In altre parole, la responsabilità di porre fine al governo Draghi (o di riconfermarlo) dovrà essere assunta dai partiti stessi, attraverso il voto, precisa. Corriere della Sera. Un voto positivo è però in discussione, visto che non c’è più una maggioranza in Parlamento, il che potrebbe innescare elezioni anticipate in autunno.
Nuove iniziali:
L’ex capo della Banca centrale europea ha guidato un governo di unità nazionale dal febbraio 2021. In una dichiarazione pubblica, il premier Draghi ha affermato che il patto di fiducia che ha sostenuto il governo di unità nazionale è andato.
“Stasera presenterò le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”, ha detto il capo del governo a Roma.
La crisi politica in Italia è stata provocata dopo che il Movimento 5 Stelle (M5S), membro della coalizione di governo, ha deciso di non prendere parte al voto di fiducia su un decreto legge sottoposto al voto del Senato giovedì.
Il decreto legge in questione contiene un pacchetto di misure da circa 10 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare l’inflazione, ma anche una misura per agevolare la costruzione di un inceneritore di rifiuti a Roma. Tuttavia, la lotta contro questi inceneritori è un elemento essenziale della politica del M5S.
Così Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e attuale leader del M5S, ha annunciato mercoledì sera che i senatori del suo partito lasceranno l’emiciclo per il voto di fiducia chiesto dal governo.
Giovedì il governo del premier italiano Mario Draghi ha ottenuto un voto di fiducia al Senato, ma il Movimento 5 Stelle populista ha boicottato il voto come annunciato, mettendo in crisi la coalizione di unità nazionale.
Nel voto della scorsa settimana alla Camera dei deputati, il partito ha votato la fiducia al governo, ma poi si è astenuto nel voto concreto sul decreto legge.
Secondo La Repubblicaessendo le regole diverse al Senato, dove il voto di fiducia coincide con quello sul testo in questione, M5S non potrà quindi utilizzare la botola di emergenza utilizzata alla Camera dei Deputati.
Anche senza il voto del M5S, i provvedimenti sono stati adottati con 172 voti contro 39.
Tuttavia, Draghi ha più volte dichiarato che non ci sarà governo senza M5S, anche se il numero degli eletti di questo partito non è sufficiente a provocare la caduta dell’esecutivo.
Il M5S, vincitore delle ultime elezioni legislative nel 2018, con il 32% dei voti e una maggioranza relativa al Parlamento di Roma, da allora ha continuato a scendere nei sondaggi, e diversi suoi eletti hanno lasciato il partito.
Attualmente accreditato del 10-11% delle intenzioni di voto, il M5S cerca di mantenere quanta più visibilità possibile e di riaffermare i propri principi, con l’avvicinarsi delle elezioni legislative, previste per l’inizio del prossimo anno, in caso di caduta del governo non causerà la loro avanzata nel frattempo.
Lo scrive il quotidiano italiano Il Giornale Il presidente Mattarella potrebbe accettare o rifiutare le dimissioni di Mario Draghi. Potrebbe anche chiedere a Draghi di presentarsi davanti al parlamento nei prossimi giorni per chiedere un voto formale sul governo stesso, per vedere se qualche alleato si unirà a lui.
Il mandato del Parlamento scade nella primavera del 2023. Se Mattarella non trova una soluzione per far proseguire il governo Draghi, potrebbe sciogliere la legislatura e indire elezioni anticipate, che potrebbero tenersi a fine settembre.
Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, lui stesso ex primo ministro italiano, ha affermato che l’esecutivo Ue sta seguendo gli sviluppi a Roma “con distacco ma anche con preoccupazione”.
Curatore: Marco Badea
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