Mario Draghi, Foto: LaPresse/ddp USA/Profimedia
Il primo ministro italiano Mario Draghi si dimetterà giovedì sera. Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha rifiutato le dimissioni del primo ministro Mario Draghi, ha annunciato la presidenza della Repubblica in un comunicato stampa, riferisce AFP.
AGGIORNAMENTO 21:30
“Il Presidente della Repubblica non ha accettato le dimissioni del Presidente del Consiglio e lo ha invitato a comparire in Parlamento (…) per valutare la situazione” creata dalla mancata partecipazione di un partito della coalizione al voto di fiducia al al Senato, si legge nel comunicato stampa.
“Desidero annunciare che presenterò stasera le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”, ha detto Sergio Mattarella, ha detto Draghi in un comunicato stampa.
La crisi di governo in Italia è stata causata dopo che il Movimento 5 Stelle (M5S), membro della coalizione di governo, ha deciso di non partecipare al voto di fiducia su un decreto legge discusso al Senato.
“Il voto di oggi in Parlamento è un fatto molto significativo dal punto di vista politico. È venuta meno la maggioranza che sosteneva questo governo fin dalla sua creazione”, ha detto Draghi. Le condizioni per realizzare il programma “non esistono più”, ha aggiunto ringraziando i ministri. “Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto”, ha giustamente detto Draghi. La Repubblica.
Giuseppe Conte, ex primo ministro e attuale leader del M5S, ha annunciato mercoledì sera che i senatori del suo partito lasceranno spazio al voto di fiducia richiesto dal governo.
“In questi giorni c’è stato da parte mia il massimo impegno nel proseguire nel cammino comune, cercando di rispondere alle richieste rivoltemi dalle forze politiche. Come dimostrato dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento, questo sforzo è stato non è sufficiente”, ha continuato il presidente del Consiglio, puntando il dito contro i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, il cui partito si è astenuto dal voto di fiducia, secondo Il Giornale.
Il decreto legge in questione contiene un insieme di misure da circa 10 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare l’inflazione, ma anche una misura per agevolare la costruzione di un inceneritore di rifiuti a Roma. Tuttavia la lotta contro questi inceneritori costituisce un elemento essenziale della politica del M5S.
Nel voto della scorsa settimana alla Camera dei Deputati il partito ha votato la fiducia al governo, ma poi si è astenuto nella votazione concreta sul decreto legge.
Ma al Senato le regole sono diverse, dove il voto di fiducia coincide con quello sul testo in questione, il M5S non potrà quindi ricorrere alla scappatoia utilizzata alla Camera dei Deputati. Tutti i deputati M5S erano quindi assenti al voto al Senato.
Draghi ha dichiarato in più occasioni che non ci sarebbe governo senza M5S, non ci sarebbe governo Draghi-bis senza M5S, anche se il numero degli eletti di questo partito non è sufficiente a provocare la caduta dell’esecutivo.
Il M5S, vincitore delle ultime elezioni legislative nel 2018 con il 32% dei voti e una maggioranza relativa in Parlamento, da allora è in costante calo nei sondaggi e molti dei suoi funzionari eletti hanno lasciato il partito.
Attualmente accreditato tra il 10 e l’11% delle intenzioni di voto, il M5S cerca di mantenere quanta più visibilità possibile e di riaffermare i propri principi, in vista delle elezioni legislative, previste per l’inizio del prossimo anno, in caso di caduta dei voti. il governo non si presta a ciò. nel frattempo, provocarne l’avanzata.
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