La folla di 40.000 persone all’Eden Park di Auckland ha assistito a quella che è stata probabilmente la partita più importante nella storia del rugby femminile, con le Black Ferns che hanno segnato sei mete contro le cinque delle Red Roses.
Il momento decisivo è arrivato al 18° minuto, quando l’ala destra Lydia Thompson ha ricevuto un cartellino rosso per un contrasto che ha colpito la testa della sua diretta avversaria, Portia Woodman.
I neozelandesi ne hanno approfittato e hanno segnato ben quattro mete su giocate sulla fascia sinistra dove erano in inferiorità numerica, mentre gli inglesi hanno segnato quattro mete su calci di fascia, evidenziando la differenza di stili di gioco, la circolazione permanente della palla di i Neri. Felci e rose rosse a base.
Ironia della sorte, l’Inghilterra è stata fortunata a vincere con l’orologio rosso nonostante avesse un vantaggio di cinque yard, ma la Nuova Zelanda ha rubato la palla per la prima volta sulla rimessa e l’ha mandata fuori limite per suggellare la vittoria finale: Nuova Zelanda 34 Inghilterra 31 .
Nella partita dal 3° al 4° posto, la Francia ha battuto il Canada 36-0.
È stata una Coppa del Mondo spettacolare, che ha confermato la rapida ascesa del rugby femminile, il segmento in più rapida crescita del rugby mondiale. Le donne hanno dimostrato di saper giocare con successo questo gioco “maschile” e di saperlo fare con il sorriso sulle labbra e con tutta la sportività.
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