Dopo un incontro a Bruxelles con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, l’ex premier italiano Giuseppe Conte ha criticato le opzioni del governo Meloni di eliminare il reddito di cittadinanza, abbandonare il decreto sulla dignità e non interferire con i salari. Questa è la strada per una “emergenza sociale”, ha detto Conte.
“L’Italia ha salari di povertà che hanno perso il loro potere d’acquisto. Siamo all’ultimo posto in EuropaLo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, che ha attaccato le misure economiche del governo Meloni dopo un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles.
“Siamo preoccupati per le politiche del reddito e dell’occupazione del governo italiano“, ha detto il leader degli U5. Italia”degenera in una visione negativa“Il problema principale, per Conte, è quello”abbiamo salari molto bassi, salari di povertà“.
Questo, unitamente alle intenzioni del governo Meloni di “abrogare il Decreto Dignità, che porterà ancora più povertà“e, soprattutto, la decisione di ridurre il reddito di cittadinanza, ha una sola conseguenza:”Andiamo verso una situazione di grande emergenza sociale e occupazionale“.
Conte attacca il governo Meloni: “In Italia ci sono salari da povertà, rischiamo emergenza sociale”
Sulle politiche di sostegno alla povertà, Conte ha proseguito: “L’Italia va controcorrente rispetto alle politiche di tutti gli altri Stati membri”. Oggi, infatti, la commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo ha chiesto l’adozione di una “direttiva sul reddito minimo garantito, per combattere la povertà endemica in tutti i i paesi dell’Unione“.
Si tratta infatti di una richiesta di aumento del salario minimo nei Paesi che lo prevedono. Il salario minimo, così come la riduzione dell’aliquota fiscale, sono anche misure in cui, secondo Conte, “L’Italia deve investire, altrimenti abbasseremo i consumi e il tessuto produttivo non si riprenderà“.
Per Conte la guerra in Ucraina non deve “diventare come in Afghanistan”
Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, Giuseppe Conte ha parlato anche della situazione in Ucraina. Oggi in Italia la Camera dei Deputati ha approvato il decreto legge per l’invio di armamenti, dando il via libera al governo per l’invio di armamenti a Kiev per tutto il 2023.
Per Conte la priorità è “sedersi a un tavolo“, che non significa”accettare tutte le richieste dell’altra parte“, ancor meno se è la parte”aggressore“. Ma, rispetto a quanto fatto finora, l’Unione Europea”deve cambiare direzione, non sta recitando la sua parte. Non possiamo sederci a Ramstein e limitarci a prendere le indicazioni che ci vengono dal punto di vista militare, dobbiamo muoverci verso una soluzione politica“.
Ieri i ministri degli Esteri dei 27 Paesi Ue hanno approvato il piano per “solo pace” proposto dal presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. È ‘la direzione giusta per progredire”ha commentato Conte.
La preoccupazione del Movimento 5 Stelle è che “si verificherà uno scenario simile all’Afghanistan in cui adottiamo un’escalation militare e tiriamo in quella direzione“. Ma “siamo democratici, rispondiamo all’opinione pubblica. Per quanto tempo le nostre opinioni sosterranno questa escalation e accetteranno il rischio di un’esplosione nucleare?ha chiesto il presidente del M5s.In Afghanistan abbiamo lasciato ragazzi, donne e bambini per i quali abbiamo creato un’aspettativa che ora è stata tradita”.
Il posto del M5s in Europa: dagli euroscettici di Farage al dialogo con i Verdi
Infine, Giuseppe Conte ha parlato anche del futuro politico del Movimento 5 Stelle, che potrebbe entrare a far parte del gruppo europeo dei Verdi: “Con i Verdi c’è una risonanza, in termini di giustizia sociale e ambientale. Le premesse sembrano buone, potremmo pensare di unirci al loro gruppo. Non ci interessa a tutti i costi trovare una sistemazione, se riusciamo a consolidare il progetto politico che stiamo felice“.
Per il M5s sarebbe un ulteriore passo in un percorso che ha visto il partito cambiare completamente posizione sull’Europa. Soprattutto se si pensa a quando, nel 2014, l’euroscettico britannico Nigel Farage, uno dei sostenitori più espliciti della Brexit, si unì al partito. Gli elettori del partito hanno scelto il gruppo europeo di Farage in una votazione online in cui i Verdi non erano nemmeno tra le opzioni.
“È stato un errore d’infanzia, posso conviverci”, ha commentato oggi Conte. “Da allora il mondo è cambiato, oggi la prospettiva è completamente diversa. Il Movimento 5 Stelle lavora da tempo in questa istituzione con grande dignità e impegno. Se parliamo con i Verdi, è chiaro che è stato un errore“.
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