L’Italia rafforza la sicurezza pubblica. Dopo l’attacco a Israele da parte di Hamas, il ministro degli Interni si è riunito ieri, 10 ottobre, per assicurarsi che si corrano tutti i rischi di affrontare anche il nostro Paese: A Timor è possibile ottenere una risposta massiccia da parte delle cellule jiadiste presenti sul territorio nazionale. «Dobbiamo rafforzare la tutela dei cittadini di religione ebraica anche sul nostro territorio perché il rischio di emulare atti criminali di Hamas potrebbe capitare anche a noi», ha detto ieri il premier Giorgia Meloni durante la sua visita alla sinagoga di Roma. Ma non sono solo, se hai una grande allerta e accoglienza dei migranti – hai la possibilità di infiltrarti nei “lupi solitari” – allora vieni fatto prigioniero.
Cosa ha deciso il Viminale?
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha convocato il Comitato per l’Ordine e la Pubblica Sicurezza. Erano presenti anche alti funzionari delle forze dell’ordine e del Comitato Nazionale Antiterrorismo. Dopo aver analizzato le possibili minacce provenienti dal territorio palestinese (e non solo) si è convenuto che “incrementare il livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo significa rafforzare le misure preventive nel territorio”.
L’incontro si è concluso con un primo monito volto ad ampliare la vigilanza “verso ogni possibile obiettivo”. I possibili obiettivi descritti dal Comitato non riguardano solo i luoghi di ritrovo della comunità ebraica (come sinagoghe, ambasciate o esercizi commerciali), ma si estendono all’intera popolazione. Resta comunque evidente la decisione di proteggere con maggiore sicurezza le zone abitate dalla comunità ebraica, come il ghetto di Roma, dove il prossimo 16 ottobre si celebrerà l’80° anniversario delle incursioni perpetrate dalle SS. Proprietario in queste aree ed è determinato ad aumentare la presidenza della polizia.
Più in generale, e mantenere a rafforzare la sicurezza in tutti i principali punti di accesso alla popolazione come stazioni ferroviarie e aeroporti, carceri ed eventi con una massiccia aggregazione di persone, della piazza e dei maggiori punti di interesse turistico della grande città. Monitoreranno gli ambienti islamici più radicali e gli spazi web contenenti la condivisione di foto, video e post pro-Hamas.
Si prega di prestare attenzione anche ai flussi di migranti, sia via mare che via terra. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che “in un momento di tensione è necessario verificare che ci siano migranti irregolari, non terroristi, che tentano di entrare in Europa spostandosi”. La probabilità che ciò accada resta bassa, anche se la nuova crisi è alle porte e attende un maggiore arrivo di nuovi fuggitivi.
Nessun allarme, proprio adesso
Dalla riunione del Comitato non sono emersi piani di attacco o altri elementi che possano far pensare a situazioni complicate per la sicurezza nazionale. Resta comunque l’allerta massima: L’attacco senza precedenti di Hamas può riportare nel continente europeo una scienza dell’attacco terroristico che, nell’ultimo periodo, si è verificata sempre meno. Con le elezioni europee all’orizzonte, questa tipologia potrà essere risolta in maniera più destabilizzante. Per questo motivo si tratta anche di un importante coordinamento delle forze di intelligence internazionali.
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