Una comunità sarda si è mobilitata per salvare un ulivo di quasi 2.000 anni bruciato durante gli incendi di luglio.
Si tratta dell’olivo soprannominato “Il Patriarca”, situato nel paese di Cuglieri, avente un’età compresa tra 1.800 e 2.000 anni, secondo il New York Times, citato da Notizie calde. Questo albero è considerato un monumento culturale, il suo tronco ha un diametro di 3,4 metri. Attualmente i residenti stanno cercando di salvarlo con una serie di impianti di irrigazione e di ombreggiamento volti a riportarlo in vita. La speranza della gente è riposta in un professore dell’Università di Catania, Gianluigi Bacchetta.
Con il suo aiuto, i residenti hanno creato una sorta di reparto di terapia intensiva per l’olivo, dato che il terreno attorno all’olivo aveva una temperatura di 80 gradi Celsius anche pochi giorni dopo l’incendio. Il terreno veniva irrigato per rinfrescarlo e il tronco dell’albero veniva coperto con un telone. Attorno ad essa è stato costruito un sistema di irrigazione per aiutarla a ricevere l’acqua. Inoltre, un’impresa edile ha eretto una struttura per proteggere il tronco dal sole, tenendo conto che le foglie della chioma dell’albero stavano bruciando, come mostrato Libertà.
Leggi anche: Cosa fare se ti punge un’ape. Come trattarsi in caso di emergenza!
Leggi anche: Di quali dispositivi elettronici ed elettrodomestici hai bisogno quando ti trasferisci “in una nuova casa”
Leggi anche: Tigre piana: cos’è e come trattare il morso di questo insetto
Leggi anche: 9 destinazioni di vacanza spettacolari e meno conosciute
Ad intervalli di 10 giorni, l’olivo viene irrigato con concimi organici, per favorire la crescita delle radici periferiche. Gli specialisti hanno spiegato che se le radici periferiche si riavviassero e riuscissero a inviare nuovamente sostanze nutritive al tronco, i primi germogli potrebbero apparire già a settembre o ottobre.
Nel mese di luglio, la regione di Cuglieri ha dovuto affrontare alcuni degli incendi più intensi degli ultimi decenni. L’incendio ha distrutto il 90% degli uliveti. Queste piantagioni erano la principale fonte di reddito per questa comunità. Tra i 1.000 e i 2.600 residenti furono evacuati a causa degli incendi. L’ultima volta che hanno dovuto affrontare un incendio grave è stato nel 1994, ma quest’anno è stato ancora più grave.
Foto – 123rf.com
Guarda l’ultimo VIDEO caricato su unica.ro
“Pioniera del bacon. Fanatico della cultura pop. Ninja dell’alcol in generale. Difensore del web certificato.”