Un 25enne rumeno, residente in Italia, a Taranto, ha avuto uno shock quando si è svegliato in casa con una citazione per il pagamento di bollette non pagate al fornitore di energia elettrica per un importo di 40.000 euro, visto che vive con un affitto in una casa modesta.
Spaventato, il giovane si è rivolto ad un avvocato, Ivan Zaccaria, il quale, in seguito ai passi compiuti, ha scoperto che il giovane romeno era stato vittima di alcune truffe, secondo quanto riportato La Gazzetta del Mezzogiorno.
Cosa è successo? Nel 2017, il rumeno cerca lavoro e invia i CV a diversi datori di lavoro, tra cui un bar cittadino molto frequentato dai giovani in quel periodo. Poiché gli era stata data l’impressione di avere ottime possibilità di essere assunto lì, il rumeno ha lasciato qui, inoltre, una copia del suo documento di identità e del suo codice fiscale.
Tornò a casa pieno di speranza, ma la telefonata che si aspettava non arrivò mai. Nel frattempo il rumeno ha trovato un altro lavoro e si è completamente dimenticato della promessa che gli aveva fatto il titolare del bar.
Tuttavia, sembra che non avesse alcuna intenzione di assumerla. Ha invece utilizzato i suoi dati personali per stipulare a suo nome due contratti di fornitura di energia elettrica per due bar, da lui firmati falsamente. I contratti sono stati stipulati per un periodo di un anno.
Poiché le bollette non sono state pagate, il rumeno è stato registrato con debiti e il fornitore di energia si è rivolto a una società specializzata per il recupero crediti.
A seguito delle indagini, il titolare del rispettivo bar, un uomo di 42 anni, è stato denunciato e condannato a 8 mesi di reclusione, oltre al pagamento di un risarcimento per il giovane rumeno.
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