Mazepin, il miliardario proprietario di Uralchem, produttore di una vasta gamma di prodotti chimici, compresi i fertilizzanti minerali, ha assunto una società straniera, che a sua volta ha disposto che due comandanti sardi tengano lontani gli yacht dall’Italia, secondo le indagini della guardia di finanza di Olbia.
La prima nave, stimata tra 700.000 e 1 milione di euro, è partita da Olbia a giugno e ha fatto scalo nel piccolo porto tunisino di Biserta.
Il secondo yacht ha lasciato Olbia per Savona, un porto in Liguria, nel nord Italia, prima di dirigersi verso la Turchia.
L’attuale posizione degli yacht, che condividono lo stesso nome, Aldabra, ma hanno bandiere diverse e il loro proprietario è sconosciuto.
Le navi sono state sequestrate quando il padre dell’ex pilota di Formula 1 Nikita Mazepin è stato inserito nell’elenco delle sanzioni occidentali nelle settimane successive all’invasione russa dell’Ucraina.
Gli yacht sono rimasti in Sardegna fino a giugno, quando sono scomparsi poche ore prima che fosse ufficialmente confermato che appartenevano a Mazepin.
Si tratta del primo caso noto in Italia di un russo con beni congelati in quel Paese che riesce a eludere le sanzioni Ue.
Tra i beni sequestrati dai russi anche una villa in Sardegna di proprietà di Mazepin.
La Sardegna era una delle mete preferite degli oligarchi russi prima della guerra in Ucraina. Mazepin acquistò la villa, chiamata Rocky Ram, da Carlo De Benedetti, un uomo d’affari italiano ed ex proprietario del quotidiano La Repubblica.
Nel 2021, secondo Forbes, la fortuna di Dmitry Mazepin, oligarca vicino al presidente Vladimir Putin, ammontava a 800 milioni di dollari.
Foto: EPA
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