Le apparizioni della Vergine Maria “non sono sempre reali”, ha detto Papa Francesco, riferendosi a una donna che ha attirato migliaia di pellegrini in una città vicino a Roma per pregare davanti a una statua che, secondo lui, versava lacrime di sangue.
“Non guardare lì. Ci sono immagini della Vergine che sono reali, ma la Vergine non ha mai attirato l’attenzione su di sé. Mi piace vederla puntare il dito contro Gesù. Quando la devozione alla Vergine Maria è troppo egocentrica, non va bene. Sia nella devozione che nelle persone che la portano”, ha detto il Sommo Pontefice in un’intervista interrogato sulle apparizioni della Vergine Maria.
Ha tenuto cerimonie per cinque anni
L’intervista è andata in onda giorni dopo che i trevignanesi avevano chiesto a papa Francesco di intervenire contro Maria Giuseppe Scarpulla, soprannominata la “santa” e la “veggente”.
Per cinque anni ha tenuto cerimonie mensili in un parco dove una statua della Vergine Maria si trova in una vetrina.
La statua è stata acquistata da Scarpulla, nota ai suoi seguaci come Gisella Cardia, da un luogo di pellegrinaggio cattolico a Medjugorje, in Bosnia.
Al suo ritorno in Italia, affermò che la Vergine ebbe apparizioni, pianse lacrime di sangue e le comunicò messaggi.
C’erano tracce di sangue di maiale
La scorsa settimana, Marco Salvi, un prete locale, ha esortato i pellegrini a smettere di radunarsi nel luogo di pellegrinaggio il terzo giorno di ogni mese mentre la sua diocesi indaga sui fenomeni che circondano la statua. Molte persone hanno pregato davanti alla statua per guarire da gravi malattie.
La donna deve affrontare un’inchiesta legale dopo che un detective ha affermato che le macchie di sangue sulla statua provenivano da un maiale e dopo che alcuni dei suoi sostenitori hanno affermato di essere stati ingannati.
Scarpulla, che in passato è stata condannata per frode finanziaria, ha istituito una fondazione attraverso la quale ha raccolto donazioni, che ha detto sarebbero state utilizzate per allestire un centro per bambini malati.
E’ stata ordinata la demolizione dell’altare
All’inizio di aprile, il chiarificatore è fuggito dal piccolo comune di Trevignano in mezzo allo scandalo, solo per tornare poche settimane dopo. Ospita ancora cerimonie, anche se l’evento di sabato è stato considerato un fallimento, con solo una manciata di persone presenti.
In questo caso un giudice ha ordinato la demolizione dell’altare creato ad hoc nella piazza di Trevignano.
“Non cederò di un centimetro perché sono nella casa di Dio e ho Madonna al mio fianco”, ha detto, come citato da Il guardiano.
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