Martedì (28 febbraio) le autorità italiane hanno arrestato tre uomini sospettati di aver trafficato fino a 200 persone a bordo della barca di legno che si è ribaltata domenica nel sud Italia, uccidendo almeno 64 persone, tra cui 14 bambini.
La nave aveva lasciato il porto di Izmir, nella Turchia occidentale. I migranti provenivano da Afghanistan, Pakistan, Iran, Somalia o Siria. 80 di loro sopravvissero all’affondamento e raccontarono momenti terrificanti.
“Quelli che sono stati soccorsi sono traumatizzati, hanno perso padri, madri, figli, mariti…”, ha spiegato Loredana Pisani, direttrice del centro diocesano Migrantes di Crotone, dove ora sono ospitati i profughi. È stata in grado di parlare con le persone con l’aiuto di traduttori della polizia e associati volontari.
“Era buio, dovevano essere circa le 5 del mattino. Eravamo a 500 metri dalla riva, quando all’improvviso i contrabbandieri, quattro in tutto, si sono spaventati, dopo aver visto delle luci sulla riva, come torce che perlustravano il buio. Erano spaventati, pensavano che fosse la polizia ad aspettarli”, ha detto uno dei sopravvissuti.
Hanno cambiato la rotta della barca per attraccare altrove. Ma doveva farlo in fretta, prendere velocità. L’unico modo era alleggerire il peso a bordo. Così gettarono gli uomini in mare, tra le onde che poi spezzarono in due la barca. Quante persone c’erano? Almeno 20.
Sopravvissuto al naufragio:
Ancora scossa da quanto sentito, la Pisano svela il trauma di una donna pachistana di 21 anni trovata al centro di accoglienza di Capo Rizzuto avvolta in una coperta termica, intenta a bere qualche sorso di tè caldo.
Con le lacrime agli occhi, spiega che suo marito è annegato a 150 metri dalla riva. Sono venuti dal Punjab, in India, e prima di iniziare il loro viaggio si sono sposati. Sono partiti con solo uno zaino, in cui hanno messo bottiglie d’acqua e cibo.
Ho sentito un rumore molto forte. Poi la barca si è spezzata in due, probabilmente dopo aver urtato uno scoglio. Stavo solo baciando mio marito. Dopo il naufragio, non l’ho più visto!
Donna migrante dal Pakistan:
Giubbotto salvagente? “Non molte persone avevano qualcosa del genere”, ha aggiunto la ragazza.
Un afghano di 40 anni ha detto ai soccorritori: “Ero venuto dalla Germania, per aspettare mia moglie…”. Mostra i messaggi che le ha inviato su Whatsapp alle 4:00 “Probabilmente è morto dopo.”
Un’altra scioccante testimonianza dall’ospedale da campo arriva da un ragazzo di 16 anni. L’adolescente è seguito da psicologi dopo che sua sorella di 28 anni è morta per annegamento nell’acqua di mare.
Io sono stato salvato, lei ha perso la vita. Non ho il coraggio di chiamare i miei genitori, per raccontare loro cosa è successo. Potrei farlo domani se ne avrò la possibilità.
Adolescente di 16 anni:
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