ChatGPT: solo l’inizio dei guai in Europa

Come osserva politica, il ban in Italia è solo l’inizio dei problemi per ChatGPT. La sua tecnologia sta già irritando i governi a causa di rischi che vanno dalla protezione dei dati, alla disinformazione, alla criminalità informatica, alle frodi o all’imbroglio nei test scolastici.

OpenAI, l’organizzazione che ha creato ChatGPT, ha però un problema: non ha stabilito una sede locale in nessuno dei 27 paesi dell’Unione Europea, il che significa che l’autorità per la protezione dei dati di n Qualsiasi paese membro può avviare nuove indagini e far rispettare i divieti.

Google era già stata multata di 50 milioni di euro ai sensi del GDPR in Francia, una sanzione che era stata inflitta prima che il colosso tecnologico americano centralizzasse ufficialmente la sua struttura legale europea in Irlanda.

TikTok ha anche dovuto affrontare diverse indagini sulla privacy e multe da parte delle autorità olandesi, italiane e francesi prima di stabilirsi legalmente in Irlanda nel 2021.

Per quanto riguarda ChatGPT, l’autorità francese per la protezione dei dati, la CNIL, ha ricevuto almeno due reclami per violazione della privacy, incluso il GDPR, secondo L’Informé.

Riservatezza e… qualcosa di più

Ma non è solo la privacy a rendere problematici i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT.

Alla fine di marzo, un giovane belga si è suicidato dopo settimane di conversazioni con un chatbot basato sull’intelligenza artificiale chiamato Eliza, secondo quanto riportato dal quotidiano belga La Libre.

I legislatori europei stanno attualmente valutando una serie di ostacoli alla protezione giuridica della tecnologia in un progetto di legge dell’UE sull’intelligenza artificiale.

E il fatto che ChatGPT abbia violato ed esposto le conversazioni degli utenti e le informazioni di pagamento a marzo non fa che aumentare i suoi problemi.

La decisione dell’Italia di chiudere ChatGPT è un campanello d’allarme, sia per gli utenti, sia per il legislatore europeo e anche per l’azienda di intelligenza artificiale, che, osserva Politico, dovrebbe portare all’innesco di un dialogo in Europa e accelerare la presa di posizione da altre autorità di regolamentazione.

Per quanto riguarda la normativa europea, la commissione recentemente istituita a livello di Parlamento europeo prevede che gli utenti di sistemi ad alto rischio effettuino una valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali.

Occorre creare un Ufficio europeo per l’Intelligenza Artificiale che sorvegli l’attività delle imprese che utilizzano la nuova tecnologia.

Come rileva Euractiv, saranno del tutto vietate alcune applicazioni tecnologiche, come quelle che utilizzano tecniche subliminali che sfruttano la vulnerabilità di una persona, anche se in questo caso è stata introdotta un’eccezione a fini terapeutici.

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Nerio Baroffio

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