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Di Mihaela Ioana. Inserito mercoledì 15 marzo 2023 alle 20:48 Aggiornato mercoledì 15 marzo 2023 alle 20:48
Un gruppo di rumeni avrebbe venduto illegalmente carne di cavallo in Italia. La polizia è intervenuta in questo caso e ha effettuato 32 perquisizioni in otto contee del Paese. Quali informazioni sono note sulle accuse contro i sospetti.
- Diversi rumeni vendevano illegalmente carne di cavallo in Italia
- La polizia ha fatto irruzione in otto contee a livello nazionale
Diversi rumeni sono sospettati di vendere carne di cavallo sul territorio italiano. Hanno macellato gli animali in campagna, in un mattatoio che sarebbe stato a Brașov.
Diversi rumeni vendevano illegalmente carne di cavallo in Italia
Nel caso del gruppo che si occupa della vendita illegale di carne di cavallo in Italia sono state effettuate 32 perquisizioni. Le indagini sono condotte dalla polizia rumena, dal servizio investigativo sulla criminalità economica, ma anche da altre unità dell’ispettorato di polizia della contea di Brașov.
Le prime informazioni mostrano che le perquisizioni sono state effettuate in otto città della Romania, vale a dire Prahova, Argeș, Ialomița, Bucarest, Brașov, Sibiu, Covasna e Dâmbovița. Queste indagini sono state effettuate anche presso le abitazioni di alcuni funzionari.
“Di solito uno degli indagati, un direttore di una società commerciale, avrebbe acquistato cavalli da varie persone, senza i documenti legali, e li avrebbe anche trasportati, senza soddisfare le condizioni legali, in un macello nella contea di Brașov, dove gli animali sono stati uccisi senza diritto L’uccisione degli animali sarebbe stata effettuata con la partecipazione di altri membri della famiglia, che avrebbero falsificato i passaporti, in modo che sembrerebbe che gli equini fossero di proprietà legale della società commerciale “, si legge nella nota inviata da la polizia.
Quali elementi sono stati raccolti dopo le ricerche
A seguito di perquisizioni effettuate presso le abitazioni di persone sospettate di spaccio illegale di carne di cavallo, le autorità hanno sequestrato ingenti somme di denaro, registri informatici, ma anche alcolici.
“Tutta l’azione di falsificazione sarebbe stata supportata dal veterinario, che avrebbe inserito dati irreali, in modo che tutta la documentazione avesse la forma apparente della liceità della provenienza e del trasporto dei cavalli, così che alla fine, gli animali portati verrebbero abbattuti per inosservanza degli obblighi previsti dalla normativa vigente”, indica anche il comunicato.
Le forze dell’ordine stanno ancora indagando sul caso per scoprire esattamente come si stavano comportando i presunti autori.
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