Il partito del Movimento popolare chiede al ministro del Lavoro di non pagare più le pensioni ai romeni attraverso le banche austriache. Il leader della formazione, Eugen Romac, ha dichiarato a RFI che l’iniziativa appartiene a Gheorghe Baciua, vicepresidente del partito, e che ha aderito ad essa. In tal senso, nella lettera aperta indirizzata al ministro del Lavoro, Marius Budăi, si fa riferimento al voto negativo dato dall’Austria all’ingresso della Romania nell’area Schengen e si chiede al governo rumeno di dimostrare all’Austria che si batte per la diritti e interessi dei rumeni con tutti gli strumenti a disposizione dello Stato.
Ecco il testo della lettera aperta indirizzata al ministro del Lavoro, Marius Budai:
“Ministro,
A seguito del voto negativo dell’Austria sull’ingresso della Romania in Schengen, il Partito del Movimento Popolare chiede di porre fine agli accordi conclusi dal Fondo Nazionale delle Pensioni Pubbliche con la Banca Commerciale Rumena e la Banca Raiffeisen per il pagamento delle pensioni rumene.
Se vuoi davvero mostrare all’Austria che facciamo sul serio e non siamo disposti ad accettare il cattivo trattamento che stiamo ricevendo, questa è la tua occasione per inviare un messaggio forte agli austriaci e mostrare loro che le loro azioni hanno delle conseguenze. Comprendiamo che il PSD e il PNL stanno esortando i rumeni a boicottare le società austriache, ma riteniamo che lo Stato rumeno non stia utilizzando le leve che ha nei confronti di queste società.
Attiriamo l’attenzione sul fatto che, mentre le persone possono boicottare le imprese austriache, lo Stato rumeno ha meccanismi e leve legali e istituzionali molto più potenti. Il Ministero del Lavoro, ad esempio, può iniziare non pagando più le pensioni ai rumeni attraverso le banche austriache. Paga questi pronti contro termine attraverso le banche rumene. Ti mostrerai, come ministro, degno dell’Austria? Agisci, agisci. Non restare un semplice demagogo. Ci auguriamo che prenderai in considerazione la proposta PMP e agirai di conseguenza. Dimostrare all’Austria che il governo della Romania sta lottando per i diritti e gli interessi dei rumeni con tutti gli strumenti a disposizione dello Stato”.
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