Un bambino rumeno proveniente dall’Italia è stato trovato morto accanto al computer dal fratello minore.
Sarebbe stato vittima di una sfida sempre più comune tra gli adolescenti su Internet chiamata BlackoutChallange. Fondamentalmente, i cacciatori cercano di battere record sbalorditivi, e altri finiscono per fare cose ancora più pericolose, come strangolarsi con una cintura.
Ciò sembra essere avvenuto anche nella famiglia rumena residente da tempo in Abruzzo.
Lo studente, figlio di genitori rumeni (padre lavoratore, madre casalinga, perfettamente integrata nella comunità locale), nonostante sia nato in Italia, è nella sua stanza, mentre i suoi tre fratelli minori e i suoi genitori sono in soggiorno stanza a guardare la TV.
Come è successo tutto
Entra il fratello dodicenne, che condivide la stanza con lui, e vede Antonio (nome fittizio, dato dalla stampa italiana) senza vita, con una cintura al collo: il fratello più piccolo si spaventa e comincia a urlare. A loro volta, il padre e la madre allertano i servizi di emergenza. Appena arrivati, i servizi di emergenza hanno tentato in tutti i modi di rianimare il ragazzo, operazione durata circa quaranta minuti, ma purtroppo tutti i loro sforzi sono risultati vani.
Il medico legale non ha trovato tracce di violenza sul corpo. Per questo motivo il gesto è stato definito volontario.
La Procura di Teramo ha aperto un’indagine per accertare come il ragazzo di nazionalità rumena sia finito a partecipare ad una sfida così pericolosa. Se le persone gli avessero chiesto di farlo, avrebbe potuto affrontare accuse penali e il carcere.
Il pubblico ministero Francesca Zani deciderà martedì se effettuare l’autopsia o restituire la salma alla famiglia per la sepoltura. Il gip, infine, ha disposto il sequestro anche di tutti i computer e cellulari presenti nell’abitazione e ha incaricato un tecnico di esaminare le apparecchiature informatiche.
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