La Svezia ha accettato, in quanto membro dell’UE, di sostenere attivamente gli sforzi relativi al processo di adesione della Turchia all’UE e di contribuire alla modernizzazione dell’accordo di unione doganale UE-Turchia e alla liberalizzazione dei visti. Joe Biden ha promesso un eventuale sostegno del Congresso per la consegna di jet F16. La Turchia si è accontentata di quelle che sembrano semplici parole? Così pensa il ricercatore Dragoș Mateescu dell’Istituto diplomatico rumeno.
Dragos Matescu: Sì, bella domanda. Prima di tutto, la Turchia è stata costretta dalle circostanze a cedere, perché era arrivata come in altre situazioni, in passato, quando si era opposta a certe decisioni Nato, ci era riuscita questa volta, all’ultimo momento, nel dodicesimo o undicesimo ed è stato costretto dalle circostanze. Ufficialmente, sembra che abbia ottenuto o sia probabile che ottenga il sostegno del Congresso degli Stati Uniti, e non solo dell’esecutivo statunitense, affinché gli Stati Uniti forniscano F-16 e kit di livello Viper modernizzati alla Turchia. Arsenale di Turchia e questo è tutto. È vero che anche Erdogan chiede di aprire le porte dell’Ue alla Turchia, ma questo è totalmente diverso.
E, cosa molto importante, stanno cercando di ripristinare la credibilità della Turchia nei rapporti con l’Occidente, aggiungendo (cambio di posizione, no) al fatto che la Turchia ha sostanzialmente liberato i cinque prigionieri ucraini che sono tornati a casa con il presidente ucraino Zelensky da pochi giorni fa. Un tentativo di restituire credibilità alla Turchia in un rapporto con l’Occidente che ha sofferto molto negli ultimi anni.
Giornalista: Nella dichiarazione che vedo qui sul sito web della NATO, si parla di cooperazione nella lotta al terrorismo. Pensa che la Turchia sia riuscita a portare dalla Svezia persone che considera terroristi?
Dragos Matescu: C’è il caso, non ricordo il nome, di un uomo che aveva commesso crimini sul territorio della Turchia, di cui pare fosse coinvolto nel finanziamento delle attività del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan, no,) non necessariamente attività terroristiche perché è difficile che su territorio svedese accada una cosa del genere, ma era un militante del PKK. Sì, esiste un caso del genere, ma un tempo la Turchia aveva un elenco di oltre 30 persone e non si tratta di estradarle tutte perché non hanno commesso atti criminali o ai sensi della legislazione antiterrorismo sul territorio della Svezia e godono di tutto diritti. Ci sono, certo, i veri bersagli a quanto pare, secondo alcune notizie di stampa ce ne sono altri… Le liste, infatti, sono più lunghe e comprendono una serie di giornalisti turchi dissidenti che nel tempo hanno lasciato la Turchia e – si sono rifugiati in Svezia. E quelle persone sarebbero state, non ne siamo sicuri, ma lo sarebbero state
sulle liste e anche lì, non c’è dubbio per la Svezia di estradarli.
Giornalista: I primi dignitari con cui Jens Stoltenberg ha avuto incontri e dichiarazioni a Vilnius sono stati i leader della Nuova Zelanda e della Corea del Sud. Cosa ci dice questo sulla NATO e sui legami con il Pacifico?
Dragoș Mateescu: Esistono già legami tra gli Stati Uniti e queste entità. Qui, pochi giorni fa, è stato concluso questo accordo di libero scambio tra Unione Europea e Nuova Zelanda, è una globalizzazione della logica occidentale dello sviluppo o, per favore, un rafforzamento di questa idea della logica occidentale dello sviluppo globale, si pongono le fondamenta per nuove architetture di cooperazione che coinvolgano la NATO.
Questo sarebbe un caso che sembra senza precedenti, se non fosse che esiste da molto tempo una cooperazione tra gli Stati Uniti e questi stati della lontana Asia. L’adesione alla NATO fa ormai parte della logica della cooperazione internazionale vista la minaccia rappresentata dalla Russia, ma anche dalla Cina.
Come si evolverà concretamente, in che direzione si evolverà questa cooperazione? Vedremo.
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