Alina Bica, condannata in via definitiva a 4 anni di carcere con esecuzione capitale, è stata arrestata dalla polizia in Italia

L’ex capo del DIICOT, Alina Bica, sarà portata nel paese venerdì sera, dopo essere stata inseguita dalla polizia, secondo la direzione dell’Ispettorato Generale della Polizia rumena (IGPR).

È stata processata perché “ha eluso l’esecuzione del mandato di esecuzione della pena detentiva”, dopo essere stata condannata in via definitiva, nel novembre 2019, dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, a 4 anni di reclusione con esecuzione in un caso in cui è stata accusata dal DNA di favorire l’imprenditore Ovidiu Tender.

Alina Bica è apparsa sul sito dell’IGPR nella sezione “Persone seguite” mentre era in viaggio in Costa Rica.



La DNA ha rivelato che nel 2013 l’uomo d’affari Ovidiu Tender ha chiesto l’aiuto di Alina Bica per ottenere la sospensione della pena nel caso RAFO pendente davanti al tribunale di Bucarest. Secondo i pubblici ministeri della DNA, Bica ha incaricato i suoi subordinati del DIICOT di chiedere alla corte di concedere a Tender una sospensione condizionale della pena.

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Così, nel contesto in cui, nella primavera del 2013, Ovidiu Tender è stato processato nel caso “RAFO”, gestito dal DIICOT, in cui l’accusa era stata redatta da Bica, l’imprenditore ha messo a disposizione di Ionuţ, tramite i suoi avvocati. Florentin Mihăilescu, ex ufficiale di polizia giudiziaria e consigliere di Alina Bica, documenta documenti relativi al procedimento penale in questione, con l’obiettivo di consultare ed esprimere un parere sia attraverso lui che attraverso Bica, per avere la possibilità di una soluzione favorevole.

La polizia rumena ha inoltre riferito che nella stessa regione d’Italia è stato arrestato un altro internazionale ricercato, Ion Bene, condannato a 6 anni e 2 mesi per falsificazione di documenti, corruzione ed evasione fiscale. Ioan Bene è stato condannato nel caso dell’ex presidente del consiglio della contea di Cluj, Horia Uioreanu.

Il capo della polizia rumena Liviu Vasilescu ha affermato che i due uomini sono stati arrestati “grazie alla cooperazione internazionale di polizia, nonché alle buone relazioni istituzionali tra il ministro dell’Interno romeno e quello italiano”. “Le due persone ricercate a livello internazionale sono sotto la custodia delle autorità italiane e saranno presentate ad un tribunale che deciderà sull’esecuzione dei mandati di arresto europei e sulla loro estradizione in Romania. Ringraziamo tutti i partner istituzionali per il loro sostegno in questa vicenda I assicurare ai cittadini che la polizia rumena continuerà la sua attività per individuare tutti i fuggitivi. È solo questione di tempo prima di riportarli a casa”, ha detto Liviu Vasilescu.

Serena Megna

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