Mieli ha causato una delle grandi sorprese delle elezioni del 25 settembre battendo in collegio uninominale a Roma Monica Cirinnà, la candidata del Partito Democratico (PD, centrosinistra), ivi eletta ininterrottamente dal 1993.
Giornalista di professione, 46 anni, Mieli ha finora collaborato al programma Zona Bianca del canale televisivo Rete 4. In precedenza è stata portavoce della comunità ebraica a Roma.
Nel 2015, con lo zio, Alberto Mieli, scrive un libro dal titolo “Ero ebrea. Era l’unica colpa nostra”, in cui racconta per la prima volta dopo 70 anni la sua infernale esperienza di deportato nel campo di Auschwitz nazista concentrazione.
Ester Mieli ha ripetuto più volte in campagna elettorale che la sua è “una candidatura di cittadino italiano” e che “ogni ebreo in parlamento rappresenta se stesso e non la sua comunità”, nonché che “le comunità esprimono valori e non si lasciano coinvolgere” . in politica”. Non ha menzionato la sua storia familiare nella campagna, essendo separata dalla sua scelta politica.
Il Senato italiano, dove la coalizione di destra FdI, Lega e Forza Italia detiene la maggioranza assoluta, così come la Camera dei Deputati, terranno la sessione inaugurale il 12 ottobre quando i lavori saranno guidati dalla senatrice più anziana, Liliana Segre. , 92 anni.
Segre è stato nominato senatore a vita dal presidente italiano Sergio Mattarella il 19 gennaio 2018, in occasione dell’80° anniversario dell’adozione delle leggi razziali antiebraiche da parte del regime fascista guidato da Benito Mussolini. È una sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz dove fu deportata nel 1944 all’età di 14 anni dal nord Italia dai nazisti, unica sopravvissuta della sua famiglia. Dei 776 bambini ebrei italiani di età inferiore ai 14 anni deportati dai nazisti ad Auschwitz, solo 35 sono sopravvissuti.
Di recente, Segre ha chiesto alla leader dell’FDI Giorgia Meloni, che probabilmente sarà il prossimo primo ministro italiano, di cambiare il simbolo elettorale del partito, il tricolore, con quello del partito fascista guidato da Mussolini, ma Meloni ha ignorato questa richiesta. La FdI annovera tra i suoi predecessori il Movimento Sociale Italiano (MSI), partito neofascista, diretto successore del partito fascista di Mussolini.
Meloni, entrato nel MSI nel 1992 all’età di 15 anni, ha in passato espresso ammirazione per Mussolini. Da quando ha assunto la guida della FdI nel 2014, è riuscita a de-demonizzare il partito, eliminando ogni accenno a Mussolini e al passato neofascista del partito, dipingendolo come un partito conservatore. Se nominata primo ministro, Meloni diventerà la prima donna capo di governo italiana in quasi 100 anni da quando Benito Mussolini, nominato primo ministro il 31 ottobre 1922.
PS: Il termine postfascista si riferisce a vari partiti politici di destra in Europa che adottano una forma modificata di fascismo e partecipano al sistema politico costituzionale. Il termine fu usato per la prima volta all’inizio del 21° secolo dal filosofo ungherese rumeno Gaspar Miklos Tamas.
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