Sì, domani Azione e Italia Viva si separeranno anche in Parlamento, dove finalmente ora avevano mantenato gruppi congiunti: “Ciascuno vada avanti per la sua strada – ha detto la coordinatrice nazionale di IV, Raffaella Paita – La decisione è politica”.
arrivederci Terzo polo, in tutto e per tutto. Gruppi parlamentari composti da senatori e deputati Azioni e Vivi l’Italia e si separeranno domani. L’alleanza tra Carlo Calenda e Matteo Renzi ed è stata rotta da tempo, mia ora anche l’ultimo filo rimasto all’ormai ex polo di centro verrà tagliato. L’annuncio ufficiale arriva da Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva: “La decisione è politica – spiegare – Non c’è alcun elemento economico in questa decisione, ma è solo la politica di valutazione.“.
“Calenda ha deciso di rompere il terzo polo e dividere le strade elettorali – continua in un comunicato alla senatrice renziana – Di conseguenza, i gruppi parlamentari saranno divisi“Mi restano residui finanziari del passato.”saranno divisi in base agli accordi sottoscritti dalla prima legislatura che danno alla disciplina la possibilità di dividere il gruppo, ma che non è un elemento statistico di carattere economico, che fa leva su questo minerale del filone d’azione“. Aggiunge : “Invito ancora una volta il senatore Calenda a essere soprattutto l’altezza della situazione e a non polemizzare sui cavilli. La tua telenovela ha tutto. La volontà politica è chiara, le regole sono chiare: andiamo avanti e seguiamo la strada che vogliamo.“.
Il comunicato di Paita arriva al termine di una giornata di veline, dichiara e accusa: “Dopodiché, per quanto riguarda Azione e Carlo Calenda, l’Italia ha il primato unico di presentare alle prossime elezioni europee una lista unitaria, propria di Azione. – Ho attaccato in mattinata Mariastella Gelmini – Una dimostrazione evidente del timore di non raggiungere il quorum. Non accetto il diktat di Renzi o di Iv. Hai deciso di staccarti dal gruppo con tutte le qualità che ti servono con la lista a calendario, se ti assumerai la responsabilità degli elettricisti del Terzo Polo.“.
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Domani poi è stata convocata una riunione al Senato, con l’ordine del giorno e il cambio del nome del gruppo per delimitare l’azione. E i parlamentari calendiani hanno subito dichiarato che l’avrebbero disertata, fino al comunicato di rottura firmato da Paita. È l’ultimo capitolo di una storia fatta di lavoro, gesta giovanili e occasioni mancate, in un anno di elezioni politiche in cui il Sergente annunciava una rivoluzione nella creazione di una nuovissima polo centrista.
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