I funzionari italiani hanno redatto il piano di bilancio per il 2023 in modo che contenga diversi bonus che i cittadini italiani e i cittadini residenti Italia.
Secondo la pubblicazione Gazzetta ufficiale rumenaecco gli elementi che ritroviamo nel bilancio italiano per il 2023.
Il bilancio italiano per il 2023 prevede molti benefici per i cittadini
Pensione minima: L’emendamento del governo a bilancio che porta all’aumento previsto nel testo approvato dal Consiglio dei ministri dall’1,5% al 6,4% relativo alle pensioni minime degli over 75, che riceveranno così ulteriori 600 euro.
L’aumento non sostituisce ma si aggiunge all’adeguamento all’inflazione che per il 2023 era già stato fissato al 7,5%. Nulla cambia, attualmente, per il 2024, anno dell’aumento pensioni minime rimane al 2,4% per tutte le soglie di età.
Reddito di cittadinanza: Il reddito di cittadinanza verrà prelevato al primo rifiuto di lavorare. La proposta di un’occupazione compatibile con le capacità e le attitudini dell’interessato, che preveda una retribuzione superiore almeno del 20% al reddito di cittadinanza e che si trovi a una distanza massima di 80 km dalla residenza o raggiungibile in meno di 100 minuti da trasporto pubblico, è considerato.
Bonus culturale: Tra le variazioni di bilancio c’è un premio per i diciottenni, spendibile in libri e attività culturali. Una revisione del precedente importo fino a 1.000 euro, ora ridotti a 500 euro per chi ha un ISEE familiare fino a 35mila euro e ulteriori 500 euro in caso di maturità 100 su 100.
Bonus per mobili nuovi: Viene modificato per il 2023 il tetto di spesa per l’acquisto di mobili in caso di ristrutturazione della casa. Passerà da 5.000 a 8.000 euro, precisa la fonte citata.
Il governo rumeno manterrà pensioni speciali
Per quanto riguarda la questione delle pensioni in Romania, la deputata dell’USR Cristina Prună ha annunciato mercoledì 21 dicembre 2022 che il progetto di legge sulle pensioni speciali non le eliminerà, ma le cosmeticizzerà, le salverà. Ha criticato la bozza del piano del governo rumeno, affermando, allo stesso tempo, che si è raggiunto circa il 10% delle pensioni speciali attualmente esistenti.
Dal suo punto di vista, “tutte le pensioni speciali devono essere poste su base contributiva”, ma proprio questo non c’è nel disegno di legge che è già comparso allo spazio pubblico. “Ho guardato anche questo disegno di legge. Purtroppo non è una legge per abolire le pensioni speciali, ma una legge per salvare le pensioni speciali, per conservarle e abbellirle.
Sulla forma ci sono alcune perplessità, perché abbiamo sempre detto che questo approccio all’abolizione delle pensioni speciali va fatto in un pacchetto legislativo, non per avere una legge unica, perché abbiamo visto prima che questo rischiava di cadere CCRse sono attaccati, e hanno sempre trovato una sola legge.
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