Papa Francesco ha lasciato Roma domenica per un viaggio apostolico in Canada per chiedere perdono per il ruolo della Chiesa cattolica romana nella questione delle scuole residenziali, dove molti bambini indigeni sono stati maltrattati, riferisce Reuters.
Il pontefice 85enne, l’entourage ei giornalisti che lo accompagnavano, sono decollati dall’aeroporto di Fiumicino a Roma con un aereo della compagnia italiana ITA diretto a Edmonton, capoluogo della provincia di Alberta in Canada.
Il viaggio di una settimana includerà almeno cinque incontri con gli indigeni dopo che papa Francesco si è impegnato a scusarsi con la loro patria per il ruolo della Chiesa nelle scuole residenziali, che hanno cercato di sradicare le loro culture indigene.
Il viaggio sarà anche un banco di prova per la salute del papa, che ha dovuto annullare un viaggio in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan all’inizio di luglio a causa di un problema al ginocchio, che gli ha imposto l’uso della sedia a rotelle prima, poi un bastone, osserva Agerpres.
In un’intervista esclusiva con Reuters questo mese, il papa ha rilasciato per la prima volta i dettagli delle sue condizioni, dicendo che soffriva “una piccola pausa” al ginocchio quando è inciampato con un legamento infiammato.
Nel 2015, gli abusi subiti dai sopravvissuti alle scuole residenziali sono stati evidenziati in un rapporto fondamentale della Commissione per la verità e la riconciliazione del Canada (TRC), riporta BBC News.
Le scuole finanziate dal governo facevano parte di una politica per assimilare i bambini indigeni e distruggere le culture e le lingue indigene. Circa 150.000 bambini delle Prime Nazioni, Métis e Inuit furono allontanati dalle loro famiglie e collocati in queste scuole.
La Chiesa cattolica romana gestiva fino al 70% dei collegi. C’erano più di 130 di queste scuole sparse in tutto il Canada, con l’ultima chiusura nel 1996.
Il rapporto della TRC ha portato alla luce le storie dei sopravvissuti della scuola. Molti sono stati vittime di abusi, malattie e malnutrizione e la CVR ha definito il sistema scolastico residenziale centrale in una politica di “genocidio culturale”.
Uno degli “inviti all’azione” del rapporto era una richiesta al papa di scusarsi per il ruolo della Chiesa cattolica nella gestione delle scuole.
Nel maggio 2021, a Tk’emlúps te Secwépemc, una comunità delle Prime Nazioni nella regione canadese della Columbia Britannica, sono state scoperte prove di tombe non contrassegnate di bambini di un’ex scuola utilizzando la penetrazione del suolo della tecnologia radar.
La scoperta ha attirato l’attenzione internazionale e ha inviato onde d’urto in tutto il Canada. Da allora ricerche simili sono state condotte vicino ai collegi e, ad oggi, sono state trovate prove di oltre 1.000 tombe.
Questi risultati hanno intensificato le richieste dei leader indigeni per le scuse formali del Papa. Ad aprile il papa si è scusato con una delegazione indigena in visita in Vaticano, dicendo che le scuole residenziali avevano causato loro “dolore e vergogna”.
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