Nel voto della scorsa settimana alla Camera dei deputati, il partito ha votato la fiducia al governo, ma poi si è astenuto nel voto concreto sul decreto legge.

Secondo La Repubblicaessendo le regole diverse al Senato, dove il voto di fiducia coincide con quello sul testo in questione, M5S non potrà quindi utilizzare la botola di emergenza utilizzata alla Camera dei Deputati.

Anche senza il voto del M5S, i provvedimenti sono stati adottati con 172 voti contro 39.

Tuttavia, Draghi ha più volte dichiarato che non ci sarà governo senza M5S, anche se il numero degli eletti di questo partito non è sufficiente a provocare la caduta dell’esecutivo.

Il M5S, vincitore delle ultime elezioni legislative nel 2018, con il 32% dei voti e una maggioranza relativa al Parlamento di Roma, da allora ha continuato a scendere nei sondaggi, e diversi suoi eletti hanno lasciato il partito.

Attualmente accreditato del 10-11% delle intenzioni di voto, il M5S cerca di mantenere quanta più visibilità possibile e di riaffermare i propri principi, con l’avvicinarsi delle elezioni legislative, previste per l’inizio del prossimo anno, in caso di caduta del governo non causerà la loro avanzata nel frattempo.

Lo scrive il quotidiano italiano Il Giornale Il presidente Mattarella potrebbe accettare o rifiutare le dimissioni di Mario Draghi. Potrebbe anche chiedere a Draghi di presentarsi davanti al parlamento nei prossimi giorni per chiedere un voto formale sul governo stesso, per vedere se qualche alleato si unirà a lui.

Il mandato del Parlamento scade nella primavera del 2023. Se Mattarella non trova una soluzione per far proseguire il governo Draghi, potrebbe sciogliere la legislatura e indire elezioni anticipate, che potrebbero tenersi a fine settembre.

Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, lui stesso ex primo ministro italiano, ha affermato che l’esecutivo Ue sta seguendo gli sviluppi a Roma “con distacco ma anche con preoccupazione”.