Diversi stati europei, Germania e Francia in testa, hanno promesso lunedì 21 novembre, nuovo sostegno di milioni di euro per la Repubblica di Moldavia. Tuttavia, i leader politici di Chisinau hanno chiesto che questi fondi fossero inviati più rapidamente perché La Russia intensifica il suo ricatto energetico. La Moldavia affronta la prospettiva di un cgravi rischi economici e politicimentre la Russia taglia drasticamente le forniture di gas punire il Paese per la sua posizione europeistaScrivilo Politica.
Nel frattempo, anche i vicini al di là del Prut soffrono di interruzioni di corrente poiché l’infrastruttura energetica dell’Ucraina è stata distrutta dalla guerra di Mosca, portando a un aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione.
Maia Sandu ha detto ai delegati in una conferenza a Parigi che il suo Paese stava affrontando “una grave crisi energetica” che potrebbe “mettere in pericolo la nostra pace e la nostra sicurezza sociale“.
“Questa guerra minaccia le forniture di energia e gas. Non siamo sicuri di poter trovare quantità sufficienti per riscaldare e illuminare le nostre case. E anche se lo facessimo, i prezzi sarebbero insostenibili per la nostra gente e la nostra economia.“, ha avvertito il presidente della Repubblica di Moldova.
Ingenti aiuti finanziari per la Repubblica di Moldavia
La Francia annuncia aiuti da 100 milioni di euroancora Germania circa 32 milioni di eurooltre al supporto di ca. 200 milioni di euro che i due Paesi avevano precedentemente promesso. Alla conferenza hanno partecipato anche diversi altri paesi dell’UE, tra cui Svezia, Italia e Lussemburgoma non c’era un conteggio immediato degli impegni totali disponibili.
Tuttavia, il ministro degli Esteri della Repubblica di Moldova, Nicu Popescu, ha avvertito che il suo Paese ha bisogno non solo di impegni finanziari da parte dell’UE, ma anche di maggiore velocità nell’attuazione delle iniziative dei sindacati europei, come il miglioramento della connettività della Repubblica di Moldova . alle reti delle società europee del gas e dell’energia.
“La verità è che molte procedure di cooperazione internazionale, di donatori internazionali, di istituzioni internazionali, sono pensate per i tempi di pace, non per i tempi di guerra.dice Popescu. “Sanche in questo caso, dobbiamo tutti aumentare significativamente la velocità con cui realizziamo progetti concreti, anche in termini di connettivitàIl Ministro ha inoltre aggiunto:Dobbiamo garantire che la nostra società possa gestire questi shock causati dalla guerra“.
Fonte foto: Maia Sandu – Facebook
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