La legalizzazione della cannabis per scopi medici è stata discussa oggi al parlamento rumeno. È stata organizzata una conferenza internazionale, alla quale hanno preso parte specialisti della Gran Bretagna e della Germania. Questo nel contesto in cui il governo tedesco ha recentemente deciso di legalizzare la cannabis per uso personale. Nel nostro caso, l’argomento principale era che la pianta potesse alleviare il dolore e aiutare con l’ansia. Tuttavia, non tutti i presenti erano d’accordo con il cambiamento della legislazione rumena.
Alexandra Cârstea, Presidente Associazione “Victoria Mea”: “Durante la sofferenza di mia madre, è stata aiutata dalla cannabis terapeutica“.
Adrian Streinu Cercel, presidente della commissione per la salute del Senato: “La cannabis non cura, chiariamo questa storia. Non riduce i tumori. Non fare niente di tutto ciò“.
Livio Mihaiu: “La canapa guarisce, signor Streinu Cercel. Abbiamo un milione e cinquecentomila fumatori di cannabis in Romania. Sai quanti voti significa?“.
Cristian Coicheci, sociologo: “Lo Stato rumeno insegue le streghe, prendendo di mira il codice penale e ingenti risorse contro le persone che, invece di trattarle come vittime e pazienti, le trattano come criminali“.
La Commissione Sanità della Camera dei Deputati ha organizzato un convegno, in cui sono stati discussi i vantaggi della legalizzazione della cannabis per scopi medici. I fautori affermano che la pianta potrebbe aiutare i pazienti con dolore estremo, ansia e quelli con malattia di Parkinson e Alzheimer, un approccio che ha recentemente acquisito slancio in Europa. Ad esempio, anche Germania e Italia stanno discutendo della legalizzazione della cannabis ricreativa, dopo che Malta e Lussemburgo hanno già preso questa decisione.
Alexandra Cârstea, Presidente Associazione “Victoria Mea”: “Sono riuscita ad avere mia madre al mio fianco per quasi 5 anni, anche se la medicina ha parlato solo per pochi mesi. Gli oppioidi sono stati sostituiti“.
Cristian Coicheci, sociologo: “In generale, i rumeni vedono favorevolmente la cannabis terapeutica“.
Mike Barnes, neurologo: “Non cura le malattie. Invece, aiuta ad alleviare i sintomi di molte condizioni. Il vantaggio principale è il sollievo dal dolore, che è molto più efficace degli oppioidi. In secondo luogo, aiuta con l’ansia“.
Cristina Dumitrache, assistente: “Immagina un malato di cancro sottoposto a chemioterapia. La cannabis medica aiuta con questi disagi legati alla chemioterapia, migliorando la qualità della vita del paziente. Aiuta nella terapia del dolore in caso di epilessia, in caso di morbo di Parkinson, Alzheimer“.
Il dibattito si è basato su un disegno di legge presentato nel 2019, attualmente bloccato alla Camera dei Deputati, che consentirebbe la somministrazione di cannabis con prescrizione medica.
Editore: AC
“Studente. Appassionato fanatico dell’alcol. Professionista televisivo. Pioniere di Twitter. Risolutore di problemi.”