L’operazione è stata eseguita nell’ambito di uno studio clinico per valutare la sicurezza e l’efficacia di tale impianto.
“Ci aspettiamo che il paziente riacquisti la capacità di leggere lettere, numeri, parole e anche frasi brevi”, ha detto all’ANSA Andrea Cusumano, direttore scientifico del progetto per l’Italia.
A breve sono previsti altri due interventi simili.
La sperimentazione clinica recluterà almeno 5 pazienti in Italia, informa Cusumano, “mentre un totale di 38 pazienti riceveranno inizialmente l’impianto in diversi paesi europei”. Ma i numeri stanno per aumentare.
“I risultati preliminari dello studio sono attesi entro la fine dell’anno”, afferma Cusumano, “mentre la valutazione complessiva dello studio richiederà tre anni. Prevediamo che i prossimi due pazienti saranno operati entro 10 giorni e l’intervento richiede ancora meno di due ore.In poche settimane inizierà la riabilitazione del paziente.Il microchip è minuscolo – meno di un terzo di un capello umano – e viene impiantato con chirurgia mininvasiva in anestesia locale.
La degenerazione maculare legata all’età è una delle malattie oculari più gravi e colpisce un numero crescente di persone anziane. Nel caso di questa malattia, viene progressivamente colpita l’area centrale della retina (“macula”), essenziale per vedere i dettagli, riconoscere volti, colori, leggere e guidare.
La malattia è la principale causa di cecità e colpisce principalmente le persone di età superiore ai 65 anni.
Ufficialmente, in Italia, circa un milione di pazienti soffre di degenerazione maculare senile. Tra questi ci sono circa 850.000 persone con la forma atrofica (secca) incurabile e circa 150.000 con la forma essudativa (umida), il cui decorso può essere ridotto mediante iniezioni.
“In realtà”, sottolinea Cusumano, “i numeri delle maculopatie sono grossolanamente sottovalutati di almeno il 25-30%. Questo perché molti pazienti ancora non sanno di averla”.
Ci sono anche tra 200.000 e 300.000 pazienti con malattia avanzata.
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