Caso di malasanità agli ospedali di Alba Iulia e Cluj Napoca: decine di migliaia di euro di danni per il marito di una donna morta dopo un’operazione

Caso di malasanità agli ospedali di Alba Iulia e Cluj Napoca: decine di migliaia di euro di danni per il marito di una donna morta dopo un’operazione

La famiglia di una donna morta nel 2014, a seguito di gravi carenze negli ospedali di Alba Iulia e Cluj-Napoca, ha riportato danni morali per 90mila euro.

MB è morta il 13 marzo 2014 all’età di soli 45 anni, dopo aver subito un intervento chirurgico alla mandibola dopo aver subito un infarto. La sua famiglia ha chiesto un risarcimento per un importo di 1,5 milioni di euro. L’azione civile è stata aperta da VB, il marito della donna, nel febbraio 2017.


Elite - Gusto perfetto

Gli imputati nella causa sono Alba County Emergency Hospital e Doctor MA, rispettivamente Cluj County Emergency Clinical Hospital e Doctor IER Se il Tribunale di Alba Iulia ha respinto il ricorso, in appello, il tribunale di Alba ha parzialmente accolto la pretesa del marito e dei due orfani figli.

“Ordina il convenuto AM in solido con il convenuto Spitalul Judetean de Urgență Alba di pagare a ciascuno dei ricorrenti (…) tramite il legale rappresentante BV un importo di 15.000 euro ciascuno a titolo di danno morale, o l’equivalente in lei alla data dell’atto Ordine di pagamento il convenuto REI in solido con il convenuto Spitalul Cluj County Emergency Hospital di pagare a ciascuno dei ricorrenti (…) tramite il legale rappresentante BV un importo di 15.000 euro ciascuno a titolo di risarcimento del danno morale, o l’equivalente in lei alla data del l’effettivo pagamento”, è precisato nella decisione del tribunale di Alba, che è stata oggetto di ricorso. Il processo è stato trasferito alla Corte d’Appello di Alba Iulia.

In totale si tratta della somma di 90.000 euro, rispettivamente 45.000 euro per ogni medico e per l’unità sanitaria dove lavorava in quel momento. Il denaro sarà recuperato, se il giudizio rimane definitivo, da una compagnia di assicurazioni la cui “richiesta di garanzia” è stata accettata dal tribunale su richiesta dei rappresentanti dei due ospedali.

Come è morto MB

Il 12 marzo 2014, MB (45) ha sentito improvvisamente un forte dolore al petto e ha perso conoscenza. Era a casa con i due bambini, che hanno chiamato il padre. La moglie si era ripresa quando è tornata a casa, ma il marito ha insistito per andare in ospedale.

All’UPU Alba Iulia, la donna è stata consultata sulle condizioni della sua mascella, con il medico che ha affermato che è da lì che proviene il dolore. Non è stata effettuata alcuna visita cardiologica.

Quella notte la donna è stata portata all’ospedale di emergenza di Cluj-Napoca. Qui è arrivata all’ambulatorio maxillofacciale dove, la mattina del 13 marzo, è stata operata alla mandibola, mentre ancora lamentava dolore al petto. Le sue condizioni peggiorarono e alle 14:29 morì. L’autopsia eseguita ha mostrato che il signor B era morto per un grave infarto.

Successivamente, le cartelle cliniche della donna sono state modificate. All’UPU Alba, invece del dolore addominale, come inizialmente apparso, è stato corretto e il dolore mandibolare è stato scritto. Anche i valori della pressione sanguigna, inizialmente molto alti, sono stati modificati, alcuni essendo normali. I medici di Cluj hanno scritto che stavano somministrando un farmaco che non appariva nella prima versione.

Inoltre, sulla cartella clinica di Cluj, sono stati modificati gli orari in cui sono stati effettuati alcuni interventi. Inoltre, il corpo della donna è stato immediatamente trasferito alla IML e solo due giorni dopo è stato mostrato al marito. Due giorni dopo è stata avvertita anche la polizia, cosa che sarebbe dovuta accadere il giorno della sua morte.
Morte per “inerzia dei medici”

“Finché, dall’ultima perizia forense accertata nel fascicolo, è stato stabilito che la diagnosi più rapida dell’infarto e l’applicazione del trattamento cardiologico appropriato avrebbero offerto ulteriori possibilità di sopravvivenza, e i medici non hanno giustificato causa esonero di responsabilità rispetto a quelle previste dal codice civile, se ne deve impegnare la responsabilità.

È evidente che la morte del paziente MB non è stata determinata dalle azioni dei due medici, nelle circostanze del caso si tratta principalmente dell’inerzia dei due medici. Cioè su cosa avrebbero dovuto e avrebbero potuto fare, disporre delle attrezzature mediche necessarie e avere la possibilità di inviare il paziente a medici cardiologici per rilevare in tempo le condizioni del paziente, ma non lo hanno fatto”, è indicato in la motivazione della sentenza del Tribunale di Alba.

Il tribunale afferma inoltre che gli atti illeciti di ciascuno dei due medici e la loro colpa nel cagionare il danno, rispettivamente la morte del paziente, «sono stati provati».

“I due medici hanno prestato cure mediche al paziente in tempi diversi, senza tener pienamente conto delle condizioni del paziente e senza disporre tutti i provvedimenti che potevano adottare. La Corte d’Appello ritiene che le colpe dei due medici siano concorrenti, che siano non si escludono a vicenda, ma non sono nemmeno confusi”, afferma il documento.

Le ultime notizie pubblicate su Ziarul Unirea

Tarso Mannarino

"Amante del cibo pluripremiato. Organizzatore freelance. Bacon ninja. Pioniere dei viaggi. Appassionato di musica. Fanatico dei social media."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *