“Porcăiala” di Piața Victoriei, tra una Diana Șoșoăca meno vocale dopo la “drogangaela” di suo figlio e un George Simion che sembra non riprendersi mai dall ‘”euforia” della prima notte di nozze avrebbe dovuto calmare le acque del sistema. Quel mascalzone o quel giusto, come vuoi chiamarlo, che è tutto…
Ma il panico è più grande che mai. Tanto più che gli strateghi della “grande convivenza per i prossimi 10 anni” sanno benissimo che per niente i “cani politici”, gli analisti hanno pagato sui fondi operativi e sulla comunità imprenditoriale dove solo i collaboratori dei servizi della zona grigia si fanno pagare i loro due non si morde la mano che lo ha “picchiato” più di quanto lo abbia “nutrito”… Ma era lo stesso in Italia qualche mese fa appena… Quando la “Grande Coalizione” ha assunto “l’esperienza progressista” a un livello che non aveva nemmeno sperato nel “piccolo Macron”. Ma bastava che apparisse “una donna, una madre, una cristiana, un’italiana”, una Giorgia Meloni che si tirava fuori i “meloni” per andare avanti, e crollò la progressista “Nuova Roma” più di un castello di sabbia rotto. “tsunami” sovranista che comincia a spazzare l’Europa da un capo all’altro. E dopo l’Italia verrà la Spagna. Tanto che la “priorità assoluta” del sistema è diventata anche il discredito di questa nuova “ondata” sovranista in Romania. E siccome il “More” George Simion ha già fatto il suo dovere, da quando è finito per essere nuovamente steso a pancia in giù dai gendarmi, per non dimenticare da dove fosse partito, i servizi hanno deciso di portare in emergenza il “fuggitivo” nel paese Sébastien Ghita.
Il “miliardario di sistema” che dimentica che è giunto il momento di pagare tutti i suoi debiti a chi lo ha reso grande e poi lo ha protetto dalla vendetta del “velenoso” generale Florian Coldea…
Hanno revocato il sequestro!
Sebastian Ghiță non aveva davvero motivo di sentirsi a disagio durante il suo “esilio” in Serbia. Soprattutto da quando ha ricevuto visite di rumeni che non aveva avuto nel suo ufficio parlamentare a Ploiesti. E non parliamo qui dei facchini che coscienziosamente portavano loro, ogni due settimane, i borsoni da viaggio con i “contanti” dei locali che ancora producono nel Paese. Ma dal generale Marian Hăpău al “gagicar” Liviu Dragnea, molte “brave persone” del sistema non hanno esitato a “mantenerlo” a Belgrado. Ma è stato solo ora che Sebastian Ghiță ha avuto la grande notizia. Quella che, dopo l’ammanettamento di Elena Udrea e la sua “sepoltura” a Târgșor, permette a Sebastian Ghiță di rientrare nel Paese. Questa volta aveva persino tutte le ragioni per aprire lo champagne migliore, leggendo la decisione del tribunale di Bucarest. Quella con cui si è deciso di revocare il sequestro sulle società “capogruppo” Asesoft International e 2K Telecom. Ma anche la significativa riduzione del sequestro imposto al patrimonio di decine di altre società dell'”Impero Ghiță”, controllate da parenti, avvocati o altre persone di fiducia del miliardario, guidate dal fratello Alex. Ma la cosa più importante per Sebastian Ghiță è la sorprendente decisione di “respingere il fascicolo”…
E, dopo tanta attesa, come risulta dalle ultime informazioni in nostro possesso, Ghiță ha appena ricevuto l'”OK” per operare su tutte queste decine di società commerciali. Una notizia giunta solo poche decine di ore dopo che il suo “vetraio” Vlad Stoica, l’ex capo della cancelleria pontista divenuto poi presidente dell’Ancom, aveva annunciato la riduzione di una “sciocchezza” di circa 200 milioni di euro del prezzo con cui “egli da solo” pensa che compreremo Licenze 5G. Quelli da cui, tra l’altro, Ghita è fuggita! Ma da dove può venire anche la sua liberazione… Soprattutto se nel frattempo ha riappreso la “tavola della divisione”… E parte del “ritorno” arriverà alle “infrazioni” che devono “deve” essere fatte nel sovranista davanti, affinché il sistema possa tirare un sospiro di sollievo che il “proiettile” delle elezioni “libere” sia passato ancora una volta all’orecchio…
Benzina NIS “Vicolo”.
Di conseguenza, gli iniziatori del sistema sanno molto bene perché i pubblici ministeri DIICOT erano impazienti di intervenire prima in un fascicolo NIS Petrol su cui stanno lavorando dal… 2014! E perché, nonostante l’usanza procedurale che prevede che in tali delicate indagini di spionaggio, le fonti di informazione che hanno fornito il “supporto logistico” non debbano in nessun caso “sudare”, il DIICOT si è affrettato ad annunciare che “l’indagine in questo caso ha giovato dal sostegno di ISR e SIE”. Come una sorta di assicurazione per Sebastian Ghiță di avere il “corridoio” sicuro per tornare nel Paese e deviare la corrente sovranista…
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